Un pericoloso, costoso e inutile inceneritore nella Piana fiorentina. Lo vogliono costruire la Regione Toscana di Enrico Rossi, e i Comuni della zona guidati dal Partito Democratico a Case Passerini, tra Firenze, Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio. A progettare, costruire e poi bruciare oltre 540 tonnellate di rifiuti al giorno sarà la Q.tHermo di proprietà di Quadrifoglio (60%) e per il 40% di Hera spa, una delle principali società multiservizi italiane che con 77 impianti (di cui 7 inceneritori) è leader italiana nel business dei rifiuti.
L’Assemblea per la Piana contro le nocività, allargata ad altri soggetti autonominatisi ‘Promotori dell’11 aprile’, ha fatto un ottimo lavoro di inchiesta per capire che interessi economici si nascondono dietro Hera, quello che ha scoperto lo ha pubblicato in un dossier che rilanciamo da queste pagine e che vi chiediamo di leggere e diffondere tra i vostri amici e contatti in famiglia, al lavoro, nel tempo libero. Un dato su tutti: Hera è indebitata per 3 miliardi e 225 milioni (2013). È una società per azioni quotata in borsa ma conta tra gli azionisti ben 209 azionisti pubblici (prevalentemente Comuni dei territori di riferimento). Questo significa semplicemente che si tratta di un debito che prima o poi sarà pagato da noi contribuenti.
Non solo. A questa azione di trasparenza, che ci saremmo aspettati dalle amministrazioni pubbliche oggi ormai appiattite ai voleri dei poteri economici, l’Assemblea per la Piana contro le nocività lancia un vero e proprio boicottaggio di Hera visto che proprio in queste settimane “bussa alle nostre case per venderci energia e beni prima necessità. Contemporaneamente costruisce inceneritori sui nostri territori… Crediamo che ci sia più di un motivo – dice l’Assemblea – per non essere complici e finanziatori di chi ci avvelena”.
Redazione
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