Firenze Antifascista esprime la proprio solidarietà ai ragazzi aggrediti da alcuni fascisti di Casapound in via Cimatori.
Non torniamo sulla dinamica dei fatti ormai già ampiamente descritta in altri comunicati e suoi giornali locali. Ci preme invece sottolineare alcuni aspetti.
Da una parte pensiamo sia necessario porre l’accento sulla maggiore agibilità che i fascisti stanno ottenendo anche a Firenze. Apertura di finte librerie e finti locali che di fatto sono gestiti da questi gruppuscoli (Casapound o la Fenice o altri….), qualche iniziativa, sempre ben nascosta e non pubblicizzata certo, in giro per la provincia. Presenza in centro in occasioni di massa, magari appoggiati al localino di turno come in questo caso, sono il segnale di come non sia possibile sottovalutare questi fenomeni.
Questo non vuol dire dare eccessiva enfasi a questo episodio o, come accade, parlare di fascismo a Firenze come un fenomeno radicato e socialmente presente. I fascisti in città continuano svolgere le loro iniziative a porte chiuse, blindati e protetti dalla polizia, non possono pubblicizzare le iniziative e, come accaduto varie volte, dalle nostre piazze sono stati mandati via a pedate nel sedere. E questo accade grazie proprio alla PRATICA e non alla RETORICA dell’Antifascismo: una pratica che sta costando cara in termini repressivi a molti antifascisti (denunce, processi, perquisizioni, arresti) ma indispensabile perché i fascisti non prendano campo in questa città, una pratica che tanti, anche nella sinistra, condannano con vigore.
E non a caso su questo episodio è stato riversato troppo stupore: cadere dalle nuvole quando i fascisti fanno i fascisti vuol dire non rendersi conto di ciò che appunto ci sta accadendo attorno, degli omicidi, degli accoltellamenti, degli assalti squadristi, dell’impunità e dell’agibilità di cui godono i gruppi neofascisti; e questo stupore è il frutto di decenni di abbandono dell’antifascismo da parte della sinistra democratica ed istituzionale, dai partiti ai sindacati, che, in nome di una falsa pacificazione nazionale che di fatto da legittimità proprio ai gruppi fascisti, da tempo tendono a relegare l’antifascismo, e le sue pratiche, nell’angolo della storia, ignorando come, in particolare in Europa, sia forte e radicato un sentimento reazionario di massa. I ragazzi si sono stupiti, la CGIL parla di episodio brutto proprio a Firenze, dimenticando che in questa città, solo 4 anni fa un omicida di Casapound uccideva due lavoratori senegalesi.
In questo senso invece a noi non stupisce neanche l’atteggiamento del servizio della FIOM che giovedì ha allontanato da Pizza Annigoni dei compagni che avevano esposto lo striscione “CHIUDERE I COVI FASCISTI” visto che l’unica reazione che si è avuta all’aggressione è stata quella di invocare la Questura e quelle istituzioni che, se in questo caso sono intervenute anche a tutela della CGIL stessa, sono di fatto conniventi con gli ambienti di destra neofascista.
Da parte nostra episodi come questo confermano la giustezza e l’importanza di una presenza antifascista coerente, che sappia indicare con chiarezza ruoli e responsabilità di fascisti ed istituzioni, denunciandone i legami ed i sostegni, anche economici su scala nazionale, e che sappia rilanciare allo stesso tempo la memoria storica e l’attualità dell’antifascismo.
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