«L’infanzia non si appalta»
hanno scritto su uno striscione le insegnanti della scuola dell’infanzia, da aprile in mobilitazione e il 25 maggio in sciopero contro il progetto d’appalto della scuola comunale.
E hanno affisso lo striscione ai piedi di Palazzo Vecchio dov’erano in presidio, perché il destinatario del messaggio era l’assessore all’istruzione nonché vicesindaco Cristina Giachi, che ha deciso di appaltare la gestione del pomeriggio scolastico di 56 sezioni a un soggetto privato, cooperative sociali, con un bando di gara dall’importo complessivo di un milione e mezzo di euro.
Ma il messaggio delle insegnanti in sciopero non doveva essere rivolto solo all’assessore e alla giunta comunale, ma anche allo stesso sindaco Nardella, la cui “ira” per lo sciopero fu riportata da un quotidiano locale:
«Non si usano i bambini per fare campagna elettorale…noi apriamo al privato sociale e non a imprese profit per aumentare quantità e qualità del servizio scolastico del pomeriggio».
Ma a quale “privato sociale” si può riferire il sindaco? Alle cooperative sociali, ‘rosse’ e ‘bianche’, che già da diversi anni si dividono gli appalti affidati dal Comune per gli asili nido, in continuità con la giunta dell’ex sindaco Renzi, di cui Nardella è stato vicesindaco.
E non stupisce la dichiarazione della senatrice Rosa Maria Di Giorgi, già assessore alla Pubblica istruzione della giunta di Renzi e adesso componente della Commissione Istruzione del Senato:
«Non si capisce tutta questa contrarietà all’intervento del privato sociale, che da anni e anni sta dando prova di eccellenza negli asili nido…la strada è proprio questa» (La Nazione 5/4/2015).
Una mappa delle coop rosse e bianche, affidatarie del Comune, tentò di farla “La Repubblica” con un articolo di Mario Neri lo scorso 29 marzo, dove si accennava al Consorzio Metropoli, alle “cooperative sociali di Legacoop -la grande rete un tempo guidata dal ministro Poletti-“, a “Co&so, il consorzio vicino a Confcooperative”, alle “cattoliche vicine alla Curia, alla Compagnia delle Opere e dunque a Comunione e Liberazione”.
Espressione del terzo settore della Compagnia delle Opere è il consorzio nazionale Con Opera.
“A guidarlo – riferiva Repubblica – c’è Francesco Neri, consigliere di Crossmedia e amico di Marco Carrai. A Firenze Con Opera schiera la Sant’Agostino, una cooperativa che gestisce molti dei nidi privati convenzionati con il pubblico e di cui è coordinatrice pedagogica Chiara Lanni, moglie di Dario Nardella”.
Quindi “Lady Nardella” sarebbe impegnata e collaborerebbe in Con Opera, legata a Comunione e Liberazione. Ciò potrebbe suscitare dubbi su un rischio di “conflitto di interesse” sugli affidamenti dei servizi all’infanzia alle cooperative bianche, effettuati prima dalla giunta di Renzi, con assessore Di Giorgi e vicesindaco Nardella, e poi dalla giunta dello stesso Nardella, con assessore Giachi, che adesso sta per appaltare anche i pomeriggi delle materne, estendendo ancor di più il ricorso alle cooperative sociali.
A chiedere chiarezza sugli affidamenti alle cooperative sociali ‘bianche’ e trasparenza sui possibili rischi di conflitto di interesse è stata la consigliera Miriam Amato, fuoriuscita dal M5S e adesso nel gruppo misto a Palazzo Vecchio. Con una interrogazione del 25 maggio (la data dello sciopero) ha chiesto i dati sugli affidamenti:
“Sono 13 milioni e 145 mila gli euro che il Comune di Firenze ha assegnato a quattro cooperative sociali ‘bianche’, dal 2009 a oggi, per la gestione in convenzione (o in appalto) di nidi di infanzia e si tratta di cooperative sociali come L’Abbaino, il Koala, Sant’Agostino, e Consorzio Con Opera”.
E il maggior affidamento in sei anni è stato proprio al Consorzio Con Opera con ben 4.701.469 euro (anche in Ati con il Consorzio CO&SO), mentre la cooperativa Sant’Agostino ha ricevuto 2.284.018 euro (anche in Ati con Progetto S.Agostino).
Ma la cosa sorprendente (non più di tanto secondo i maliziosi) è che la notizia degli oltre 13 milioni concessi alle cooperative bianche e a Con Opera, del rischio di conflitto di interesse del sindaco e del possibile coinvolgimento di ‘Lady Nardella’ non ha ricevuto neppure un rigo sulla stampa locale e tanto meno su quella nazionale.
*Cecco Angiolieri, ‘focoso’ osservatore critico fiorentino
Cecco Angiolieri
Ultimi post di Cecco Angiolieri (vedi tutti)
- Pm10 alle stelle: colpa dei caminetti e delle stufe? - 25 Gennaio 2016
- l bluff di Nardella sulla sfida del clima - 3 Luglio 2015
- L’infanzia non si appalta, neanche a “Lady Nardella” - 22 Giugno 2015