1– Sette milioni sono le morti premature nel mondo secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), 430.000 in Europa e 84.000 in Italia, secondo l’Agenzia europea per l’ambiente (AEA), nel 2012, a causa dell’inquinamento atmosferico. Fra le regioni più inquinate del pianeta c’è la Pianura padana; la Piana FI-PO-PT, che presenta una situazione meteo-climatica simile, si avvia a diventarlo. L’inquinamento riduce la qualità e l’aspettativa di vita, compromette l’equilibrio degli ecosistemi, contribuisce al riscaldamento globale, nuoce all’agricoltura, al patrimonio artistico ed ha un impatto economico negativo.
2–L’aria è composta attualmente da un mix di cancerogeni certi per l’uomo (di classe 1, secondo la IARC, International Agency for Research on Cancer) fra cui: il particolato nel suo insieme, per rischio di cancro al polmone (istotipo adenocarcinoma) ed alla vescica; il gas di scarico dei motori diesel , per rischio di cancro al polmone; il benzo(a)pirene (BaP), che fa parte della famiglia degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA); cadmio (Cd), nichel (Ni), arsenico (As), IPA, nel PM10, cioè elementi cancerogeni veicolati dal particolato che possono essere liberati in atmosfera; il benzene, per rischio di ematossicità e genotossicità .
3– Dieci sono i mesi di vita persi da ogni italiano a causa dell’inquinamento atmosferico (Progetto VIIAS, Valutazione Integrata dell’Impatto dell’Inquinamento atmosferico sull’Ambiente e sulla Salute). I più vulnerabili sono i bambini e le persone già debilitate. Fra gli effetti acuti dell’inquinamento, predomina la mortalità da patologie cardiache (infarti, scompensi, aritmie), segue quella da malattie respiratorie (asma, broncopatie acute e broncopneumopatie croniche ostruttive). L’effetto cronico più preoccupante è il cancro al polmone e alla vescica. Altri effetti cronici: infarti, ictus, asma, enfisema, bpco, rischio di parto pre-termine e basso peso dei neonati alla nascita.
4– Per l’esposizione al PM2,5, sono avvenute 59.500 morti premature in Italia, nel 2012, secondo AEA. Il particolato atmosferico (PM), un mix di particelle solide e liquide che si trovano in sospensione nell’aria, si forma a partire dal traffico veicolare e dal riscaldamento domestico ed in misura minore, da polveri sahariane e locali, da pollini e batteri. Più piccole sono le dimensioni delle particelle più diventano pericolose per la salute, in quanto possono raggiungere gli alveoli polmonari ed il sangue. Nei centri urbani rilevante è il contributo del cosiddetto particolato secondario, di diametro inferiore a 1µm, che si forma dall’aggregazione di molecole più piccole come biossido di zolfo, ossidi di azoto, ammoniaca, composti organici volatili, metalli pesanti e black carbon. Però si misura quasi esclusivamente solo il PM10.
5- Per l’esposizione al biossido di azoto (NO2) sono avvenute 21.600 morti premature in Italia nel 2012, secondo AEA. Il biossido di azoto è un gas a prevalente componente secondaria, che colpisce direttamente l’apparato respiratorio e che contribuisce alla formazione del particolato e dell’ozono. E’ emesso prevalentemente dai motori diesel. Firenze è la 31esima area più inquinata d’Europa, per il biossido di azoto. I valori limite di riferimento dell’OMS di questo inquinante coincidono, per una volta, con quelli stabiliti dalla normativa tecnica europea: il valore limite orario è 200 µg/m³, quello annuale è 40 µg/m³.
6- Per l’ esposizione all’ozono troposferico (O3), sono avvenute 3.300 morti premature in Italia nel 2012, secondo AEA. L’ozono troposferico, cioè presente nella zona compresa fra il suolo e circa 15km di altitudine, è un inquinante secondario, un gas che si forma al livello del suolo mediante reazione chimica tra ossidi di azoto (NOx) e composti organici volatili (COV) in presenza di luce solare, per questo raggiunge valori elevati in estate. Oltre agli effetti nocivi su vegetazione ed ecosistemi, può causare disturbi respiratori e cardiovascolari, anche a livelli relativamente bassi.
7- Le centraline di traffico e di fondo misurano le concentrazioni di alcuni degli inquinanti ambientali cui siamo esposti. Devono monitorare l’esposizione di tutta la popolazione, compresa quella numerosa che vive o lavora nelle vicinanze delle principali arterie di traffico urbano. Per far fronte alla carenza numerica e qualitativa delle stazioni di misura dell’area metropolitana fiorentina, è nato il Progetto PM2.5 Firenze, promosso da una cooperativa di scienziati, che consiste in una centralina di rilevamento’ di fondo urbano’ posizionata nel cuore della città, e in un sito www.pm2.5firenze.it che monitora minuto per minuto, e rende pubbliche in tempo reale, le polveri fini.
8—I valori limite di riferimento dei principali inquinanti stabiliti dalla normativa tecnica europea non coincidono con le linee guida dell’OMS, che tengono conto esclusivamente degli aspetti sanitari. I valori di riferimento dell’OMS rappresentano la soglia al di sopra della quale cominciano a manifestarsi effetti negativi per la salute umana. Invece quelli assunti dalla normativa tecnica europea, in uso nelle nostre città, rappresentano un compromesso fra le evidenze sanitarie e aspetti di altra natura, principalmente di natura economica e tecnologica. Nel 2013, l’87 % della popolazione urbana nell’UE era esposta a concentrazioni di PM 2,5 superiori ai valori definiti dall’OMS.
9-Per la normativa tecnica europea la concentrazione atmosferica limite di PM2.5 è a livello di 25 microgrammi/m3 come media annuale; mentre per l’OMS è a livello di 10 microgrammi/m3 come media annuale. Per il PM 10, la normativa tecnica vigente, fissa un valore limite annuale di 40 µg/m³e un valore limite giornaliero di 50 µg/m³ da non superare più di 35 volte in un anno; mentre i limiti dell’OMS sono 20 µg/m³ come media annuale. Per l’ozono (O3) il limite giornaliero è 120 µg/m³ per la normativa tecnica europea; per l’OMS è 100 µg/m³. Se l’Unione europea rispettasse i limiti dell’Oms, secondo l’AEA, i decessi prematuri si ridurrebbero di circa un terzo.
10-Non si può confidare solo nella pioggia e nel vento. Di fronte ai danni dell’inquinamento alla salute, all’ambiente, all’economia, prioritario è ridurre le sorgenti inquinanti.
Esattamente il contrario di quello che i decisori politici toscani tentano di fare nella Piana FI-PO-PT, dove fra l’altro non c’è nessuna centralina. Vorrebbero far coesistere: l’ inversione termica con il nuovo aeroporto con voli raddoppiati, con la scuola Marescialli con 2000 presenze giornaliere, con il nuovo PUE residenziale Castello (Unipol/SAI), con il nuovo stadio ACF Fiorentina (che una domenica si ed una no, ospiterà 45.000 spettatori) con annessi parcheggi, hotels, con la 3° corsia dell’ A/11, con il nuovo mercato ortofrutticolo (2000 lavoratori) con pesante flusso di tir e logistica di ridistribuzione (tale nuovo Impianto è necessario perché nel vecchio sito, deve essere costruito il nuovo stadio ACF),con il nuovo mega polo Esselunga con pesante flusso di tir e logistica di ridistribuzione e con il nuovo inceneritore di Firenze.
*Gian Luca Garetti, medico attivo in Medicina Democratica e perUnaltracittà
Gian Luca Garetti
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Come è di solito fare il dott.gian luca Garetti,che io conosco personalmente ammiro e stimo per l’onestà intellettuale e la disponibilità umana, è di una precisione oserei dire maniacale quando afferma che lo smog,con le morti e le situazioni invalidanti che esso comporta,non si contrasta scrivendo favole e non si elimina eliminando le centraline ma potenziando il trasporto pubblico,potenziando la tramvia,incentivando l’uso della bicicletta con VERE piste ciclabili che potremmo vedere se residenti in Olanda e,puntando sulle auto elettriche ed incentivando la ricerca.Per il presente le centraline ci devono essere,del tipo più appropriato,perchè non si vive in un libro di fiabe,ma ripeto ancora una volta,non è nascondendolo che un problema si risolve.Sono oltre 3o anni che ad ogni elezione si promette senza mai cercare di risolvere.Un saluto al dott.gian luca Garetti.Aldo