L’estate scorsa sembrava che sul Ttip (Transatlantic Trade and Investment Partnership), il patto transatlantico finalizzato alla liberalizzazione dei commerci, Europa e Stati Uniti non avessero trovato l’intesa e che l’obiettivo di creare il più grande polo commerciale del mondo fosse sfumato.
>>> Il video della puntata Sicurezza alimentare e Ttip, di Nadia Toffa
Lo scorso 16 novembre, però, in occasione della sua ultima missione all’estero come Presidente degli Stati Uniti in carica, Barack Obama è tornato a perorare gli accordi sul Ttip con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Il patto – le cui trattative sono state condotte in segreto, fino a che Greenpeace non ha rivelato i dettagli pubblicandone alcuni documenti – continua a dividere internamente il Vecchio e il Nuovo Continente, perché il trattato, tra le altre cose, prevederebbe l’uniformazione di regole globali.
La preoccupazione diffusa, infatti, soprattutto nel Parlamento europeo e tra le associazioni a tutela dei consumatori, è che tra i due Paesi esistano differenze profonde nei loro sistemi di regolamentazione in materia di salute pubblica, sicurezza alimentare, informazione dei consumatori e ambiente.
Ad esempio, nel campo dell’agricoltura, se in Europa le leggi sull’utilizzo di pesticidi, ogm e sostanze chimiche specifiche sono più restrittive, negli Usa il loro impiego è meno regolato e più concessivo.
In Europa, inoltre, vige il principio di precauzione, che richiede un’evidente assenza di rischio per autorizzare un prodotto; oltreoceano, invece, quest’ultimo viene autorizzato a priori e tolto dal commercio solo se una persona, eventualmente danneggiata, riesce a dimostrare che il malessere è legato proprio a quel prodotto.
Redazione
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