Gli alberi-spot della Regione Toscana e il bosco della Piana

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La Regione Toscana per costruire il futuro della Piana Firenze-Prato-Pistoia, per migliorarne in modo significativo la qualità dell’aria, per fare un bel ‘polmone verde’, prima ci fa  piantare un inceneritore che brucerà 198.000 t/a di rifiuti e ci fa costruire un nuovo aeroporto, poi nel dicembre 2015 annuncia che per il riequilibrio ambientale e naturalistico ci farà piantare 250.000 alberi  http://www.toscana-notizie.it/-/parco-della-piana-250mila-alberi-per-ridurre-le-emissioni-di-co2 ai quali ha aggiunto altri 50.000 in questi giorni, http://www.toscana24.ilsole24ore.com/art/oggi/2016-05-31/piana-fiorentina-milioni-alberi-170145.php?uuid=gSLAZcrqfB.

Non si sta parlando del bosco compensativo per cui il TAR ha annullato l’autorizzazione ai lavori per l’inceneritore di Firenze, che la VIS (Valutazione Impatto Sanitario) inseriva fra gli indispensabili ’ interventi di rinaturalizzazione del territorio’, ma di qualcosa di molto più ambizioso, che vorrebbe essere propedeutico alla costruzione del parco agricolo più grande di Europa.

Ma come il bosco magico di cui sopra, che collide con  i progetti urbanistici-infrastrutturali del nuovo aeroporto, non compenserebbe affatto l’inquinamento dell’inceneritore, così anche questi trecentomila alberi-spot della Regione non sono minimamente sufficienti, come vedremo, per depurare l’aria della Piana, inquinata, oltre ad altri fattori, da due opere di enorme impatto ambientale come sarebbero l’inceneritore di Firenze e il nuovo aeroporto di Firenze.

I conti non tornano.

Ci riferiamo alla campagna della Regione Toscana “Facciamo insieme il bosco del Parco della Piana”, in cui la Regione stessa pagherebbe, tramite fondi FEASR, 50.000 nuovi alberi da piantare su terreni di proprietà pubblica e privata: http://www.regione.toscana.it/-/parco-della-piana .

Andiamo a calcolare quanta CO2 verrà ad esempio immessa in atmosfera con la realizzazione dell’inceneritore di Firenze, realizzazione attualmente stoppata da sentenza del TAR della Toscana ma che non è stata ancora esclusa dalla Regione nel nuovo Piano Rifiuti e Bonifiche.

Facendo riferimento al Rapporto ISPRA 2011 sulla Produzione termoelettrica e le emissioni di CO2 

http://www.isprambiente.gov.it/contentfiles/00009400/9486-rapporto-135-2011.pdf, si osserva che nel 2009 sono state rilevate emissioni per circa 1 kg di CO2 per ogni kWh lorda di energia prodotta da incenerimento di RSU (rifiuti solidi urbani). Nel conteggio il contributo emissivo è già stato dimezzato avendo considerato la combustione dei rifiuti biodegradabili (considerati il 50% della massa totale del combustibile).

Visto che l’ inceneritore di Firenze prevede una produzione energetica lorda annua di  circa 140.000 MWh/anno, prendiamo per buono il dato (questi sono valori da prendere sempre con le molle) del progetto regionale secondo cui ogni albero piantato consenta di abbattere le emissioni di anidride carbonica fino a 50 Kg /anno,  ricordando che gli alberi che verranno piantati non fisseranno 50kg di C02 da subito, ma se va bene, inizieranno almeno dopo una decina d’anni ad avvicinarsi a quelle cifre.

Il dato finale è che per compensare il solo contributo emissivo dell’inceneritore di Firenze in termini di CO2 servirebbero circa 3 MILIONI DI ALBERI!!!

Il bosco magico della Piana dovrebbe quindi essere costituito da almeno tre milioni di alberi.

In altre parole, quando si spingerà il pulsante on dell’inceneritore di Firenze (ovviamente speriamo che questo non accada mai), intorno dovrebbero essere stati piantati, da almeno 10 anni, 3 milioni di alberi, per compensare solo la CO2 (che è peraltro è solo uno fra i tanti inquinanti emessi dall’inceneritore)….. e gli aerei atterreranno direttamente sopra le loro cime.

I conti ambientali non tornano mai insistendo con queste due grandi opere inutili.

*Comitato Mamme No Inceneritore e Gian Luca Garetti, Medicina Democratica Firenze

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Gian Luca Garetti

Gian Luca Garetti, è nato a Firenze, medico di medicina generale e psicoterapeuta, vive a Strada in Chianti. Si è occupato di salute mentale a livello istituzionale, ora promuove corsi di educazione interiore ispirati alla meditazione. Si occupa attivamente di ambiente, è membro di Medicina Democratica e di ISDE (International Society of Doctors for the Environment).

4 commenti su “Gli alberi-spot della Regione Toscana e il bosco della Piana”

  1. franco matteoni

    Ma la terza corsia dell’autostrada A11 non vi sembra altrettanto impattante sul territorio e sulla salute delle persone? Perché non ne parlate mai? Ho sollecitato anche una presa di posizione da parte di Italia Nostra, non ho avuto nessuna risposta.

    1. Gian Luca Garetti

      certo che lo è. C’è tanta abbondanza di sorgenti impattanti nel presente e nel futuro (renziano) della Piana che non ce la facciamo a stare dietro a tutte. Comunque osservazione giustissima, ne terremo conto5

  2. Queste notizie, veramente meritorie e delle quali si è al corrente solo in virtù d’informazioni diverse dagli ambienti sinistri – Rossi sì che è un sinistro – vanno diffuse. Ed io lo faccio, grazie.

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