Delle Gualchiere si esalta generalmente lo straordinario valore del Complesso, sia in sé che in rapporto alla storia di Firenze. Ma vi è un altro aspetto importante delle Gualchiere, che è rimasto anche recentemente in ombra, quello del suo valore di nodo paesistico di tutta la valle dell’Arno, a monte e a valle di Firenze.
Qui le direttrici antropico paesistiche si intrecciano, da quella del Fiume, della sua Valle, della stretta collinare, con quella di attraversamento della direttrice della via Maremmana, con il suo guado prima etrusco e poi della transumanza, dando origine proprio alle Gualchiere, ad un nodo territoriale che si ripercuote su un vasto contesto e su direttrici relazionali di straordinaria interesse.
Tutto questo è stato ignorato dagli estensori del bando di vendita perché avrebbe messo in discussione, insieme al rispetto del Piano Paesaggistico (PIT), il bando stesso.
Tutto questo era noto fin dagli anni ‘80 ed era alla base del progetto di Parco Fluviale del comune di Bagno a Ripoli e del suo PRG.
Ma questo potrebbe essere ancora alla base delle vertenze e delle contestazioni all’operato della Città Metropolitana e del Comune di Bagno a Ripoli, insieme con il loro colpevole abbandono dell’edificio storico e delle sue pertinenze, in particolare quelle idrauliche storiche. Non solo ma potrebbe divenire la parte più stimolante di una ripresa di interesse da parte della popolazione urbana e locale, anche in una forma di Controprogetto che richiami gli interessi degli abitanti, lungo tutta la riva dell’Arno, dall’Anconella, alle Gualchiere, e fino a Rosano, prima che il furto territoriale e paesistico sia perpetrato.
E allora perché non lanciare, per difendere le Gualchiere e i suoi paesaggi, e per riproporne i
valori contemporanei, un coordinamento dei comitati intorno ad un’iniziativa e a un movimento che potremmo chiamare l’ “AltrArno” (dell’Altracittà)?
Magari a partire, (criticamente) dalla proposta di Parco Fluviale dell’Arno già pubblicata su Parametro 186 in cui era prospettata una dimensione “progettuale”, nuova e diversa, che unificasse urbanistica ed ambiente, ”materiali” urbani a materiali “naturali”: la sperimentazione di un innovativo “PROGETTO AMBIENTALE”, inteso come “assetto (e ‘accadimento’) spazio-temporale di azioni umane riproducibili in un ambiente rinnovabile”, ovvero come nuovi possibili equilibri dinamici tra sistema naturale e sistema antropico, omologicamente tra loro rapportati e rapportabili.
*Giorgio Pizziolo, Rita Micarelli
Il video
Nel 2006 questa intervista a Giorgio Pizziolo e Rita Micarelli completava la documentazione audio visiva che Sergio Morozzi, per i comitati di difesa del territorio di Bagno a Ripoli, aveva iniziato a produrre con il precedente video dedicato solo alle Gualchiere di Remole in collaborazione con Italia Nostra.
Questo è forse l’unico documento audiovisivo esistente sull’avveniristico e rigenerante progetto che i due architetti svolsero, non senza l’aiuto di altri validi collaboratori, intorno all’anno 1986 quando questo lavoro fu pubblicato sulla rivista internazionale di architettura “Parametro”
https://www.youtube.com/watch?v=JsEUsZupH14
Giorgio Pizziolo
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Cari Giorgio e Rita, la vostra proposta è lungimirante e trova in tutto e per tutto d’accordo me e Italia Nostra: come non possibile non guardare alle Gualchiere nell’ottica del rapporto con l’Arno e con la gravitazione sul fiume dei territori circostanti, mentre si sta realizzando la ciclopista dal Casentino al Tirreno? Al di là della loro straordinaria specificità di monumento industriale, le Gualchiere dovrebbero diventare il polo di documentazione-educazione/formazione-gestione del speriamo prossimo futuro Parco dell’Arno da riguadagnare alla fruizione consapevole delle popolazioni rivierasche e allo sviluppo turistico sostenibile.