2013-04-19 11:54:12
><span style="font-family: georgia,serif;"><em><strong>Csa Next-Emerson, Comitato SanSalvichipuò, Comitato di cittadini viale Belfiore-Marcello, Comitato ex-Panificio Militare, Comitato giardino dei Pazzi, perUnaltracittà-lista di cittadinanza, Spazi Liberati-lotte locali e proposte dal basso. </strong></em></span>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: georgia,serif;"><br /></span><span style="font-family: georgia,serif;"><strong>Movimenti e comi</strong></span><span style="font-family: georgia,serif;"><strong>tati </strong></span><span style="font-family: georgia,serif;"><strong>contestano la visione privatistica d</strong></span><span style="font-family: georgia,serif;"><strong>e</strong></span><span style="font-family: georgia,serif;"><strong>l Comune di Firenze </strong></span><span style="font-family: georgia,serif;"><br /></span><span style="color: #ff0000;"><span style="font-family: georgia,serif;"><span style="font-size: medium;"><strong>Urbanistica, la proposta per un "pubblico avviso" autogestito</strong></span></span></span><span style="font-family: georgia,serif;"><br /></span><span style="font-family: georgia,serif;"><strong>Il nuovo Regolamento Urbanistico contenga per le aree dismesse la destinazione per uso culturale, sportivo e sociale.<br /></strong></span><span style="font-family: georgia,serif;"><br />FIRENZE – “Il Next-Emerson risponde al bando di "pubblico avviso", preliminare alla redazione del Regolamento urbanistico del Comune di Firenze, presentando una manifestazione di interesse su</span>ll’area che da anni sta occupando, nella quale ha avviato esperienze culturali e sociali di grande rilevanza. La manifestazione di interesse nextemersoniana, concentrandosi sulla destinazione del luogo industriale occupato, fornisce l’occasione per <strong>richiedere al Comune l’introduzione di una nuova voce di destinazione d’uso </strong>che preveda sia l’autogestione dell’edificio che l’uso culturale, sportivo e sociale. ”</p>
<p style="margin-bottom: 0.5cm;"><span style="font-family: georgia,serif;"><br />Lo ha annunciato stamani al presidio organizzato sotto l’assessorato all’urbanistica del comune di Firenze lo stesso Centro sociale autogestito insieme al Comitato SanSalvichipuò, Comitato di cittadini viale Belfiore-Marcello, Comitato ex-Panificio Militare, Comitato giardino dei Pazzi, perUnaltracittà-lista di cittadinanza, Spazi Liberati-lotte locali e proposte dal basso.<br /> <br />I promotori della proposta collettiva di interesse al Comune hanno inoltre aggiunto come “l’operazione del Next-Emerson miri innanzitutto a formulare <strong>una pesante critica all’istituto del ‘pubblico avviso'</strong> previsto dal regolamento R/3/2007, art. 15, alla LR 1/2005 (Norme sul governo del territorio) ma <strong>applicato in maniera restrittiva</strong> dal Comune di Firenze che prevede i desiderata solo dei proprietari – e non di altri portatori di interesse – di edifici in trasformazione di superficie maggiore ai 2000 mq,”<br /><br /></span><span style="font-family: georgia,serif;"><span style="font-family: georgia,serif;">Il meccanismo e le contraddizioni della “manifestazione d’interesse” coinvolgono </span> molti contenitori dismessi, pubblici e privati, del nostro territorio e molti comitati che da anni stanno lavorando sui temi del riuso e della riconversione </span><span style="font-family: georgia,serif;">hanno presentato manifestazione d’interesse per le aree sulle quali fanno proposte per un un uso sociale e collettivo: il Comitato SanSalvichipuò, il Comitato di cittadini viale Belfiore-Marcello, il Comitato ex-Panificio Militare. Le richieste sono state oggi consegnate agli uffici di via Andrea del Castagno seguendo la procedura indicata dallo stesso Comune.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: georgia,serif;">Con il meccanismo del "pubblico avviso" – di cui sarebbe auspicabile l’abrogazione nella revisione della legge 1/2005 e dei regolamenti attuativi – <strong>il Comune rinuncia al proprio ruolo </strong>dando mandato ai privati di ridisegnare la città, considerato che la totalità di queste aree ammonta a <strong>più di 1 milione di mq.</strong> Tutto ciò, peraltro, in contraddizione con le modalità messe a punto dalla Regione Toscana con la legge 40/2011. Pensiamo che il </span><span style="font-family: georgia,serif;">P</span><span style="font-family: georgia,serif;">iano </span><span style="font-family: georgia,serif;">S</span><span style="font-family: georgia,serif;">trutturale e il conseguente </span><span style="font-family: georgia,serif;">R</span><span style="font-family: georgia,serif;">egolamento </span><span style="font-family: georgia,serif;">U</span><span style="font-family: georgia,serif;">rbanistico non possano prescindere da un’idea di Firenze città aperta, non ulteriormente cementificata e con spazi ad uso pubblico e sociale, e per questo non possono essere ascoltati solo i proprietari delle aree in trasformazione, le uniche sulle quali ormai si può agire. </span>
Redazione
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