È uscito il rapporto Oxfam La Pandemia della disuguaglianza, che chiarisce in maniera inequivocabile la tendenza mondiale alla concentrazione delle ricchezze nelle mani di pochi. “Già in questo momento i 10 super-ricchi detengono una ricchezza sei volte superiore al patrimonio del 40% più povero della popolazione mondiale, composto da 3,1 miliardi di persone. – ha detto Gabriela Bucher, direttrice di OXFAM International – Se anche vedessero ridotto del 99,993% il valore delle proprie fortune, resterebbero comunque membri titolati del top-1% globale”.
Dal rapporto emerge come nei primi due anni della pandemia i 10 uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato i loro patrimoni, e, nel frattempo, ogni 26 ore un nuovo miliardario si è unito al ristretto club degli oltre 2.600 super-ricchi le cui fortune sono aumentate di ben 5 mila miliardi di dollari, in termini reali, tra marzo 2020 e novembre 2021.
Le disuguaglianze sono esplose anche in Italia dove alla fine del 2020 la distribuzione della ricchezza nazionale netta vedeva il 20% più ricco degli italiani detenere oltre 2/3 della ricchezza nazionale e il top-10% (in termini patrimoniali) della popolazione italiana possedeva oltre 6 volte la ricchezza della metà più povera della popolazione. Non sfugge al rapporto il fenomeno degli working poors e il fatto che a pagare la crisi economica innescata dalla pandemia in termini di perdita di lavoro sono stati principalmente le donne e i giovani.
Il report non risparmia le critiche al Governo italiano, principalmente alla recente riforma fiscale che Oxfam definisce ‘orientata in modo preponderante a favorire la crescita economica, tradizionalmente intesa come crescita del PIL e con una marcata sottovalutazione della dimensione sociale dello sviluppo sostenibile a cui dovrebbe idealmente contribuire’.

Redazione

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