2010-01-26 09:29:51
>[La Nazione Firenze, 26/01/10]<br />I sindaci chiedono la disdetta degli accordi, i sindacati replicano a muso duro: «Noi abbiamo già dato» <br />E’ di nuovo tempo di bufera in Ataf. Mandato a casa l’ex direttore generale Filippo Allegra per due milioni e mezzo di deficit, basta tornare a parlare di conti in rosso che si scatena il «tutti contro tutti». I sindaci dei Comuni soci non vogliono approvare il budget 2010 e chiedono di parlare con il primo cittadino, Matteo Renzi, per chiarire le strategie future dell’azienda. Se la prendono anche con gli autisti, che, secondo loro, ad Ataf costano troppo.<br />Immediata – e unitaria – la reazione dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uil, Ugl Trasporti e Faisa-Cisal, che respingono le accuse al mittente. Nel frattempo, il presidente di Ataf, Filippo Bonaccorsi, sempre impegnato nel tentativo di dare dell’azienda una nuova immagine, perde la pazienza e tuona contro i Cobas, che per domenica 14 febbraio, giornata degli innamorati, ma soprattutto del debutto della linea 1 della tramvia, hanno proclamato uno sciopero per l’intera giornata.<br />Tutto questo è accaduto nell’arco di due giorni. Difficile sperare che il clima torni presto sereno. Ognuno porta con sé le sue ricette per dare un servizio pubblico migliore ai cittadini, ma come riuscire a sbrogliare la matassa di polemiche e, soprattutto, riuscire a ripianare i conti? Nessuno è più disposto a metterci le proprie risorse. Non i Comuni proprietari, che hanno già detto chiaro e tondo che loro ‘hanno già dato’ nel 2005. Per ricapitalizzare Ataf, dicono, l’unica possibilità è fare entrare dei soci privati e tagliare i costi del personale. Anche i lavoratori, però, ribadiscono per l’ennesima volta i sindacati, ‘hanno già dato’. E’ successo nel 2006, con l’accordo ‘salva Ataf’, che «ha permesso all’azienda un recupero di oltre 3 milioni e mezzo di euro». <br />A questo, «grazie alla responsabilità del sindacato, si sono poi succeduti altri accordi che hanno prodotto nuovi e sostanziali recuperi». «Naturalmente – sottolineano Filt Cgil, Fit Cisl, Uil, Faisa-Cisal e Ugl – non siamo disponibili a rivedere accordi ad ogni cambio di dirigenza». L’unica soluzione percorribile, per i sindacati, resta dunque la stessa. Abbassare i costi di gestione «agendo con una proposta di aggregazione di aziende del tpl, parcheggi e servizi alla strada» e costruire corsie protette. Per questo, tornano a ribadire la necessità di sedersi tutti a un tavolo dove si possa discutere di mobilità a 360 gradi. «Le organizzazioni sindacali, la Provincia di Firenze e Ataf hanno già dato il loro assenso. I Comuni soci cosa aspettano?», chiedono i sindacati. Da discutere c’è indubbiamente molto: le prossime gare, ma anche la partenza della tramvia, che ruberà ad Ataf un milione di chilometri.<br />E proprio riguardo alla tramvia, ad alimentare il caos e le polemiche ci si mettono anche i Cobas, che il 14 febbraio incroceranno le braccia per l’intera giornata. «Ci siamo stufati degli scioperi, soprattutto quelli politici», sbotta il presidente di Ataf Bonaccorsi, che ha annunciato di aver chiesto un incontro al prefetto Andrea De Martino per discutere della situazione.«Siamo di fronte all’ennesimo atto di irresponsabilità verso gli utenti e la città», sottolinea. «C’è una assoluta mancanza di collegamento tra le problematiche sindacali e del lavoro e le vere ragioni che spingono alcune sigle a proclamare scioperi senza motivo ogni tre settimane». <br />Anche Paolo Marcheschi, membro della commissione ambiente e territorio in consiglio regionale e capogruppo Pdl nel Comune di Scandicci, ieri è intervenuto su Ataf. «E’ da anni che l’azienda versa in una situazione disperata: bilanci in rosso e un deficit da 6 milioni di euro, peccato che la fronda dei sindaci della Piana si sia svegliata solo adesso». <br />Monica Pieraccini

Redazione

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