2010-01-30 09:15:10
><p>[La Nazione Firenze, 30/01/2009] <br />Se una rivoluzione vi sembra poca… ne arriva subito un’altra. Dal 21 marzo, infatti, tutte le linee extraurbane che attualmente gravitano nell’area della stazione di Santa Maria Novella traslocheranno alla stazione Leopolda. Un luogo strategico secondo l’Amministrazione, visto che la Leopolda, oltre alla linea 1 della tramvia, sarà servita da treni, un nuovo parcheggio scambiatore da 300 posti e due linee di bussini elettrici. Contemporaneamente la ‘liberazione’ di piazza Stazione dagli autobus extraurbani permetterà anche un riassetto della piazza, con l’installazione di rastrelliere per le bici per un totale di 800 posti (attualmente sono meno di 120). Cambiamenti in vista anche per le intersezioni tra viale Milton e viale Strozzi e tra via dello Steccuto e via XX Settembre. Sempre il primo giorno di primavera partiranno le navette tra l’ospedale di Torregalli e la tramvia e tra il parcheggio ‘lotto 0’ (quello al termine della Fi-Pi-Li) e la linea 1. <br />Il trasferimento dei bus extraurbani da Santa Maria Novella alla Leopolda arriva come un fulmine a ciel sereno. «Non so davvero cosa dire», commenta sorpreso Giuseppe Gori, presidente della Cap. «Stamani ero a un convegno sui trasporti e anche lì nessuno sapeva nulla. Quando ci faranno una proposta, quando vedremo il progetto, ne discuteremo. Per il momento nessuno ci ha mai parlato di questo». «Sono abbastanza perplesso, devo rifletterci su», dichiara a caldo Alessandro Lazzi, amministratore delegato di Lazzi. Spostare i capolinea degli autobus extraurbani rappresenta una rivoluzione non da poco, soprattutto se la si vuole attuare, come sembra, in tempi così brevi. Significa spostare dalla stazione centrale alla Leopolda circa 50mila persone. Solo Sita, infatti, porta ogni giorno in zona Santa Maria Novella circa 15mila passeggeri, provenienti da tutta la provincia. A questi vanno aggiunti i pendolari che utilizzano Lazzi, Cap, Copit, Autolinee Toscane, i pullman della Rama di Grosseto e della Train di Siena. Più i turisti che viaggiano su City Sightseeing e simili. <br />«Negare che la zona della stazione sia congestionata è negare la luce del sole», dichiara Luciano Grazzini, amministratore delegato di Sita. «E’ un problema oggettivo, che conosciamo bene e che abbiamo già iniziato a discutere, insieme alle altre aziende di trasporto pubblico, con la Provincia. A questo proposito abbiamo già presentato delle possibili soluzioni, come quella di spostare alcune delle nostre corse in via Rucellai, anziché insistere su via Santa Caterina da Siena». «Esiste insomma da parte nostra — sottolinea l’ad — una disponibilità di fondo a risolvere il problema, purché, ovviamente, le potenzialità del tpl su gomma non ne escano indebolite». «Ad esempio, la nostra autostazione di via Santa Caterina, contigua alla stazione — prosegue Grazzini — è un elemento di grande attrattività per il tpl, e per questo inamovibile. Se infatti i cittadini non dovessero più reputare appetibili i mezzi pubblici per spostarsi, si rischierebbe di risolvere un problema per crearne subito un altro». <br />di Davide Costa e Monica Pieraccini</p>
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Redazione

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