Le cose che un governo di sinistra deve fare

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2006-03-19 15:51:00

>Crediamo che molti dei contenuti espressi in questi anni dalla società civile organizzata e dai movimenti possano diventare patrimonio di tutti, e far crescere il livello di civiltà e di democrazia del nostro Paese, solo se i partiti della sinistra all’interno dell’Unione si rafforzeranno alle elezioni politiche del 9 aprile. Il centro moderato della coalizione che avversa Berlusconi non ci sembra in grado di attuare politiche coerenti in difesa dei diritti e nel rispetto dell’ambiente. Conservare l’attuale sistema economico significa erodere i diritti, distruggere definitivamente l’equilibrio ambientale e esaurire le limitate risorse del Pianeta. No al neoliberismo dunque, sì invece alla ricerca di un nuovo modello di sviluppo che possa garantire un futuro.<br />Abbiamo perciò scelto dei temi-chiave sui quali è necessario invertire la china pericolosa che il nostro Paese ha intrapreso in questi anni. Il raggiungimento di questi obiettivi è affidato alla presenza, nel nuovo Parlamento, di una sinistra autorevole e in grado di far pesare i propri contenuti. Cambiare l’Italia è possibile. Intanto diamoci da fare, insieme, buttiamo fuori Berlusconi.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">No alla guerra </span>- La guerra uccide: Berlusconi ha portato il nostro paese in guerra al seguito degli Stati Uniti, ma anche D’Alema nel 1998 ha seguito gli USA nei Balcani. Per la difesa del diritto internazionale, per tutelare la vita delle popolazioni civili, per contrastare lo scontro di civiltà non ci sono dubbi, è necessario sostenere i partiti che non mediano sulla guerra e la avversano senza se e senza ma. Anche questa volta è necessario votare solo la sinistra dell’Unione, soprattutto in un momento in cui è necessario fare fronte comune, anche a livello europeo, per una positiva soluzione della vicenda iraniana a scapito della volontà USA di aprire un altro fronte nella cosiddetta guerra infinita.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Dignità del lavoro e aumento degli stipendi</span> – Le politiche liberiste colpiscono sempre più i diritti dei lavoratori. La legge 30, figlia del pacchetto Treu, va abrogata quanto prima, sostituita da una proposta capace di fermare la precarietà del lavoro e di perseguire i diritti dei lavoratori oggi impoveriti, soli e ricattabili. Per garantire il diritto ad un reddito adeguato va approvata inoltre una nuova scala mobile che difenda il potere di acquisto di lavoratori e pensionati: le retribuzioni vanno adeguate automaticamente alla crescita dell’inflazione e non lasciate alla contrattazione con i datori di lavoro.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Più soldi alla scuola pubblica</span> – La scuola e l’università devono tornare ad essere luoghi dove poter crescere e diventare persone capaci di ragionare e non solo un luogo dove si viene avviati al lavoro. Solo così si diventa cittadini e non sudditi in balia di chi ne sa di più. Per questo è necessario investire in cultura, formazione e ricerca; bisogna sovvertire la visione della riforma Moratti che ha impoverito di contenuti e di risorse la scuola e l’università pubblica, privilegiando le classi sociali più abbienti e la scuola confessionale.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Per un’economia di giustizia</span> – E’ necessario utilizzare la spesa pubblica per i diritti, la pace, l’ambiente attraverso una finanziaria sostenibile, per un’economia al servizio dell’ambiente e della qualità dello sviluppo. Come dimostrano le concrete proposte degli economisti di ‘Sbilanciamoci’ è possibile attuare un’economia solidale e una nuova forma di welfare che garantisca il diritto alla casa, al lavoro e al reddito. Va inoltre approvata una legge che colpisca la rendita finanziaria e favorisca gli investimenti di qualità e utili alla redistribuzione dei redditi.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Grandi opere per i cittadini? Certo!</span> – Sprecare risorse pubbliche per miliardi e miliardi di euro nella costruzione della Tav o del Ponte sullo Stretto vuol dire essere un Paese miope, arretrato, dove si favoriscono gli affari delle grandi imprese piuttosto che soddisfare i bisogni delle persone nel rispetto dell’ambiente. Le grandi opere pubbliche di cui abbiamo bisogno sono infatti la ricostruzione e la messa in sicurezza di un territorio massacrato dall’incultura e dal malgoverno, per rendere efficienti e davvero moderni i sistemi e le reti di servizio, a cominciare da acquedotti, elettrodotti, ferrovie e strade. Il nuovo Parlamento dovrà abrogare anche la Legge Obiettivo, meccanismo responsabile del vertiginoso aumento del debito pubblico.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Beni comuni, fermiamo i privati</span> – Se davvero l’aria, l’acqua, l’ambiente, la cultura, i saperi, l’informazione sono beni di fondamentale importanza affinché i cittadini siano uguali tra loro, è necessario che restino saldamente gestiti dal pubblico, con forme innovative e ricche di partecipazione popolare. Non possiamo permettere ai privati di gestire questi beni in funzione solo dei loro profitti e delle loro speculazioni. Il nuovo Parlamento dovrà quindi approvare una nuova legge capace di fermare la privatizzazione dei servizi pubblici a partire dalla ripubblicizzazione dell’acqua.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Diritto di asilo per i migranti </span>- Cancellare la legge Bossi-Fini deve essere una delle priorità del nuovo governo. Una convivenza civile è possibile solo se i cittadini hanno pari dignità e gli stessi diritti/doveri verso la collettività. Per questo vanno chiusi i Centri di Permanenza Temporanea e vanno approvate norme per il diritto di asilo, per il permesso di ingresso nel nostro paese, per la cittadinanza europea di residenza e per il diritto di voto agli immigrati nelle elezioni amministrative.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Democratizzare la democrazia, a partire dalla Costituzione </span>- La nostra Costituzione, fondamento stesso della democrazia nata dalla Resistenza, è a rischio: le riforme degli ultimi anni l’hanno stravolta e ne hanno minacciato l’identità. Crediamo invece che servano politiche e leggi capaci di attuare la Costituzione a partire dal diritto alla casa, al lavoro, al reddito, alla salute, all’istruzione, alla dignità, libertà e eguaglianza delle persone. Per questo è necessario vincere la battaglia referendaria per dire NO allo stravolgimento della nostra Costituzione; per questo è anche prioritaria un’inchiesta sulla deriva autoritaria del governo Berlusconi durante il G8 di Genova del 2001.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Libere tutte! </span>- Le attuali discriminazioni legate al genere vedono vergognosamente l’Italia al penultimo posto in Europa. Va quindi particolarmente curato questo aspetto sia sul piano legislativo che su quello delle pratiche culturali. Devono essere garantite l’autodeterminazione e la libertà di scelta delle donne su sessualità, maternità e aborto; vanno tutelati i diritti contro ogni forma di violenza e fondamentalismo e va finalmente attuata, come già in molti paesi europei, la pari presenza delle donne nei luoghi decisionali, a partire dal Parlamento e dagli altri organi di rappresentanza politica e sociale.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Laicità dello Stato </span>- A più di un secolo dalla Breccia di Porta Pia la Chiesa Cattolica fa pressioni per erodere e talvolta cancellare diritti consolidati e frenare così il progresso sociale e scientifico. I partiti, anche nel centro-sinistra, ascoltano gli ultimatum vaticani per quanto riguarda la ricerca scientifica, la procreazione assistita, le unioni di fatto, l’aborto, la scuola privata. E’ necessario perciò affidare il nostro voto a chi, senza tentennamenti, riafferma la cultura laica dello Stato.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Nuove politiche energetiche</span> – I combustibili fossili come il carbone e il petrolio sono la principale causa dei mutamenti climatici, dei disastri ambientali e delle numerose guerre che affliggono il mondo. Votiamo chi sostiene una politica comune europea fondata sullo sviluppo delle fonti rinnovabili e sostenibili come il solare, l’eolico e le biomasse, fonti di energia illimitate e diffuse che scongiurano il ricorso al nucleare, al carbone e agli inceneritori.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Informati e liberi di informare</span> – Abbiamo subìto durante l’era Berlusconi una vera e propria coercizione mediatica. Con l’Unione al governo non vogliamo rischiare nessun inciucio con la destra, come già avvenuto nel passato. Vogliamo difendere il servizio pubblico, rifondare il pluralismo dell’informazione e l’accesso dei cittadini agli strumenti della comunicazione. Per questo fuori i partiti dalla RAI: votiamo a sinistra e sosteniamo la proposta di legge di iniziativa popolare per la riforma del sistema radiotelevisivo italiano.