2010-01-21 07:37:21
>[La Nazione Firenze, 21/01/2010] <br /> «Ci metteremo il tempo che ci vuole». Il presidente dell’Osservatorio ambientale per la realizzazione del nodo fiorentino dell’alta velocità Pietro Rubellini (nella foto) risponde così al ministro Altero Matteoli che aveva denunciato i ritardi del parere dell’osservatorio sul progetto minacciando di far tornare la questione direttamente al ministero. «Non mi sembra – ha ribattuto Rubellini dopo avere assistito ad una conferenza stampa dell’associazione Idra – che, rispetto all’analisi di uno dei progetti più importanti che si realizzano a Firenze, si sia ad un tempo tale per cui si possa dire che l’Osservatorio è in ritardo. Stiamo cercando di fare il lavoro nel miglior modo possibile e nel minor tempo possibile però con la coscienza dell’importanza di quello che stiamo facendo». <br />Rispetto al possibile impatto del ‘sottoattraversamento’ sulla falda e sui paventati rischi e danni, Rubellini ha sottolineato che «allo stato attuale delle verifiche, sembrerebbe che l’impatto dei lavori sulle acque sotterranee sia molto minore che nel Mugello. Questo perché le tecnologie di scavo che sono state scelte dal progettista per la realizzazione del sottoattraversamento sono completamente diverse da quelle utilizzate nel Mugello. Ed è molto diversa anche la situazione geologica». Assicurazioni che non convincono l’associazione Idra che, ieri, ha lanciato dure accuse al Comune e al primo cittadino Renzi per come sta gestendo la partita alta velocità: «Il sindaco Renzi si sta dimostrando debole e insicuro – ha sottolineato ad esempio il portavoce di Idra Girolamo Dell’Olio -. In consiglio comunale si è limitato a dire che per la stazione Foster non c’è la valutazione di impatto ambientale e non ha invece sostenuto con forza che la Via deve esserci. Noi chiediamo che l’ingegner Ivan Cicconi direttore dell’Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale e il professor Marco Ponti docente del Politecnico di Milano siano ricevuti e ascoltati da Renzi». L’ingegner Cicconi ha spiegato, fra l’altro, che «solo in Italia nascono stazioni specifiche per alta velocità e che comunque, dati alla mano, il servizio sarà solo per il 5% di chi utilizza il trasporto ferroviario». E ha denunciato i rischi ed anomalie della formula del «general contractor” che sarà utilizzata anche per il nodo fiorentino dell’alta velocità. <br />di Sandra Nistri

Redazione

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