2008-04-24 10:09:00
>Veniamo a sapere solo ora che dal 2004 circolano in città 630 “sentinelle” che l’instancabile assessore alla sicurezza Cioni ha arruolato per potenziare l’efficacia della polizia municipale. Pensionati, studenti e commercianti incaricati di segnalare eventuali reati. Informatori di quartiere che Cioni chiama anche “partners” e che ogni 15 giorni vengono chiamati a rapporto: nel loro mirino tutti, dai writers ai venditori abusivi, passando attraverso varie tipologie sospette. L’idea pare venga da un docente della Scuola superiore di polizia, ma non è nuova. Il Novecento ha conosciuto varianti, tutte altrettanto agghiaccianti, di delazione di cittadini contro altri cittadini, dal maccartismo alla Stasi. Certo, qui è tutta un’altra cosa. Qui le persone per bene, specialmente se di cittadinanza italiana e di buon livello sociale, dovrebbero stare tranquille; si tratterà tutt’al più di fare attenzione a non avere atteggiamenti che possono destare sospetto. Più problematica la cosa per immigrati e per tutte le fasce di marginalità che tentano di sopravvivere nel tessuto urbano. Proprio quello che ci vuole in questa nostra società della paura e dell’insicurezza per ricostruire quei legami di comunità che i sociologi di tutto il mondo dichiarano pericolosamente perduti. Per ricostituire socialità, solidarietà e inclusione. Certo non è casuale che proprio ora sia stata resa nota una decisione presa 4 anni fa. Così Firenze dopo i lavavetri e i mendicanti orizzontali si colloca ancora una volta all’avanguardia nella battaglia sulla sicurezza, quella che non risolve i problemi ma serve a contendersi i voti di un elettorato sempre più disorientato e reso insicuro.

Redazione

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