Tav in Mugello: più danni del terremoto (per ora)

  • Tempo di lettura:2minuti

2008-03-07 17:13:00

>Ore 8.43 di sabato 1 marzo. Una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 sulla scala Richter colpisce il cuore del Mugello. Subito dopo altre scosse, per più giorni. Uno sciame sismico in piena regola, senza grandi danni ma con la popolazione spaventata che si riversa nelle strade. E’ andata bene, ma i timori erano accresciuti dal gravissimo dissesto ambientale causato dai cantieri TAV Firenze-Bologna e dalla Variante di valico autostradale. Falde prosciugate, smottamenti, disfacimento di un ecosistema tra i più belli del Paese, il tutto mentre alcune delle nuove gallerie dovevano essere ricostruite perché realizzate in cemento “non armato”.<br />La mattina del 6 marzo “Idra”, l’associazione di volontariato che da anni denuncia i guasti delle grandi opere sull’Appennino Tosco Emiliano, scrive a Claudio Martini, presidente della Regione Toscana. La domanda è di una semplicità estrema: «Dopo il terremoto qualcuno ha controllato le gallerie della TAV?» La risposta arriva nel pomeriggio: «Nessun danno, i controlli sulle gallerie sono stati fatti da Cavet.» C’è di che rimanere allibiti. E’ infatti davvero singolare che la Regione affidi la ‘certificazione di sicurezza’ a Cavet, che è il consorzio di imprese che ha realizzato l’opera e per di più vede alcuni suoi alti dirigenti rinviati a giudizio con gravi imputazioni di reato ambientale. Come è possibile che la Regione Toscana continui a non distinguere fra ‘controllati’ e ‘controllori’ che, in una corretta cultura di governo, devono sempre essere soggetti terzi? Intanto l’Osservatorio Ambientale Nazionale è scaduto da oltre un anno e mai rinnovato. Non si può accettare che il martoriato Mugello si riduca a sperare che non ci siano altre scosse di terremoto.

The following two tabs change content below.

Redazione

Il gruppo di redazione della rivista edita da perUnaltracittà