2010-02-12 09:02:47
>[La Repubblica, 12/02/2010] FIRENZE – Nel sistema «gelatinoso» di spartizione degli appalti per i Grandi Eventi una delle merci di scambio era il sesso. Le indagini della procura di Firenze e dei carabinieri del Ros hanno portato alla luce retroscena da basso impero, nei quali sembra coinvolto anche il capo del dipartimento della protezione civile Guido Bertolaso. Spesso ospite nel Salaria Sport Village di Diego Anemone, l´imprenditore arrestato per corruzione con i tre alti dirigenti ministeriali Angelo Balducci, Fabio De Santis e Diego Della Giovampaola, Bertolaso annunciava che sarebbe passato volentieri «per una ripassata». E Anemone si prodigava per organizzare «una cosa megagalattica» per lui. Erano sedute di fisioterapia, ha spiegato Bertolaso. Non sembrano invece avere niente di terapeutico gli incontri sollecitati da Fabio De Santis e Mauro Della Giovampaola. Il 17 ottobre 2008, i due dirigenti sono a Venezia e chiedono ad Anemone di organizzare per loro una serata, precisando che soggiornano al Gritti Palace, «sei, quasi sette stelle», e che deve «essere tutto equivalente»: «Non è che arrivano due stelline del c….». L´ingresso nel club ristretto delle imprese ammesse a lavorare per i Grandi Eventi comporta «sacrifici» e «anni di buttamento di sangue», ad ascoltare un imprenditore ben introdotto, Francesco Maria De Vito Piscicelli del Consorzio Novus, lo stesso che il 6 aprile 2009, poche ore dopo il terremoto in Abruzzo, «con le macerie ancora calde» (scrive il gip), «rideva dentro il letto» pensando ai lavori di ricostruzione. Il 22 marzo 2008 De Vito Piscicelli racconta al cognato di essere stato costretto, per far fronte alle richieste avanzategli dall´«ufficio di via della Ferratella», a contrarre un prestito di 100 mila euro con «soggetti campani»: «… gente che è meglio che ci stai lontano, se si sgarra è la fine». Il gip Rosario Lupo ne deduce che soggetti legati alla malavita organizzata di stampo mafioso finiscano per controllare «cordate di imprese interessate al banchetto costituito dagli appalti ultramilionari». Per altro verso – scrive il gip – allarmano i «rapporti poco chiari» fra De Vito Piscicelli e i consiglieri della Corte dei Conti Mario Sancetta e Antonello Colosimo: segnale, a suo giudizio, della insidiosità e pericolosità del sistema «gelatinoso», capace di corrodere «in modo profondo rapporti economici, istituzionali e anche sociali». Oggi gli arrestati potranno spiegare le loro ragioni. Il gip Lupo ascolterà nel carcere di Rebibbia Balducci, Della Giovampaola e Anemone. De Santis, recluso nel carcere milanese di San Vittore, sarà interrogato per rogatoria. Per lo più sembrano orientati a non rispondere. Tuttavia Angelo Balducci, che ieri ha incontrato l´avvocato Borgogni dello studio del professor Franco Coppi, è apparso determinato e pronto a controbattere le accuse. Il professor Coppi trova «sorprendente» l´emissione di una misura cautelare da parte di un giudice che si dichiara incompetente. Il gip Lupo riconosce infatti che la competenza ad indagare sul sistema degli appalti per i Grandi Eventi è della procura di Roma (ravvisando peraltro l´urgenza di procedere ai quattro arresti per «l´insidiosità delle condotte» degli indagati). E poiché il procuratore aggiunto di Roma Achille Toro, sospettato di averli messi in guardia dall´inchiesta fiorentina, è finito sotto inchiesta per rivelazione di segreti d´ufficio, i fascicoli prenderanno quasi inevitabilmente la strada di Perugia.

Redazione

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