Biotestamento anche a Firenze: niente legge, i Comuni fanno da sé

  • Tempo di lettura:3minuti

2010-02-07 19:20:48

>

<p style="margin-bottom: 0cm;">[La Repubblica, 07/02/2010]</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Dopo gli scontri con la Curia e le defezioni all’interno del centrosinistra, ora anche a Firenze sarà possibile registrare il testamento biologico. E’ stata la giunta comunale ad approvare il regolamento che permetterà ai cittadini di dare disposizioni sul fine vita. Il via libera è stato dato all’unanimità. Continua la marcia dei Comuni che decidono di fare da sé.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Aspettando una legge, ad un anno dalla morte di Eluana Englaro, cresce il numero delle amministrazioni locali che aprono registri dove chiunque può dare indicazioni su come vorrebbe, o non vorrebbe, morire. Iniziative in conflitto aperto con quello che sta accadendo in Parlamento dove è in discussione un disegno di legge che, anche se venisse approvato, avrebbe scarsa efficacia. Così, in attesa di una norma, il conflitto tra alcune amministrazioni e il governo appare sempre più teso e insanabile. E le posizioni sempre più distanti. Lo sottolinea anche il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella che ribadisce senza sfumature: „è molto discutibile che questi registri possano avere un valore, si vuole solo creare un nuovo caso giudiziario. Noi comunque approveremo la legge entro l’estate“.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Intanto a Firenze chi ha già depositato un testamento biologico, presso un notaio o un fiduciario, ora potrà recarsi a Palazzo Vecchio e gratuitamente sarà iscritto nell’elenco. Del registro sarà probabilmente data comunicazione agli ospedali, alle case di cura e di riposo, agli hospice. Si è così concluso l’iter cominciato nel settembre scorso, a ottobre c’era stata l’approvazione da parte del consiglio comunale con alcune defezioni nella maggioranza di centrosinistra e con l’irrevocabile opposizione della Curia.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Ma Firenze non è l’unico comune che ha dato il via ad un „registro comunale delle Dichiarazioni anticipate di trattamento“. La stessa scelta è stata fatta a Bologna a fine gennaio, tra gli applausi e in un’aula semivuota. E così anche a Pisa, Genova, La Spezia, Vicenza. La stessa determinazione nell’attuare il provvedimento c’è stata in alcuni municipi di Roma in contrasto con quello che avviene in Campidoglio. E grazie a raccolte di firme, iniziative dal basso, militanza capillare, il registro è possibile a Cerveteri, Gradisca d’Isonzo, Caserta, la provincia di Cagliari, Polistena e in altri paesi ancora. Sono ormai decine i Comuni nei quali si cerca di percorrere una strada locale più rapida o alternativa a quella della politica nazionale. E la discussione è aperta. „Dal punto di vista normativo questi testamenti biologici non hanno un valore vincolante“, spiega Lorenzo D’Avack, vicepresidente del Comitato nazionale per la Bioetica. „La dichiarazione anticipata può essere, però, un punto di riferimento per chi non potrà manifestare la propria volontà, uno strumento utile di prova almeno finché non ci sarà una legge, una dichiarazione attendibile di volontà di cui si dovrà tenere conto“. Si attende la legge, dunque. Il ddl sul testamento biologico è in discussione alla commissione Affari Sociali alla Camera, lo scontro ruota su uno dei nodi centrali, l’articolo 3 sull’idratazione e alimentazione artificiale, ritenute "sostegno vitale" e quindi escluse dalla possibilità di essere oggetto di dichiarazione anticipata di volontà. „Pensiamo di approvare il ddl entro l’estate“, ha detto Eugenia Roccella, intervenuta a Udine nell’anniversario della sospensione del trattamento a Eluana Englaro. „Il punto qualificante del testo è che l’idratazione e l’alimentazione non sono terapie e quindi non si possono sospendere e non possono essere oggetto di dichiarazioni anticipate“.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Ma su questo lo scontro sarà inevitabile. „Se passasse una norma del genere, in pratica verrebbe varata una legge contro il testamento biologico“, commenta Marco Cappato, segretario dell’associazione "Luca Coscioni".</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">„Dal punto di vista giuridico invece dopo la sentenza Englaro il testamento biologico è già inoppugnabile e i Comuni che permettono i registri offrono solo un servizio aggiuntivo. Se passasse una legge così ci saranno migliaia di ricorsi“. Potrebbe accadere quello sta avvenendo per la legge 40, sulla fecondazione, con la legge smontata, articolo dopo articolo, nei tribunali.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">di Marina Cavallieri</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"> 

The following two tabs change content below.

Redazione

Il gruppo di redazione della rivista edita da perUnaltracittà