Cassintegrati, un esercito di riserva

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2010-02-15 08:40:41

><p style="margin-bottom: 0in;">[La Nazione Firenze, 15/02/2010]</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">Ci sono le vertenze rumorose e i licenziamenti silenziosi. Ci sono i lavoratori sostenuti dalle organizzazioni sindacali e quelli che restano soli di fronte al benservito delle aziende. Ci sono anche i giovani precari, che in tempi così difficili vengono lasciati a casa, senza stipendio oggi e senza una pensione domani. Il risultato, però, nei fatti non cambia. L’esercito dei cassaintegrati e dei disoccupati continua ad ingrossare. Secondo gli ultimi dati dell’osservatorio sul lavoro della Provincia di Firenze, da gennaio a novembre 2009, rispetto al 2008, la cassa integrazione ordinaria è salita di oltre il 500% e la straordinaria del 207%. Sono 2.273 i lavoratori in cassa integrazione in deroga e 14.632 che ricevono l’indennità di disoccupazione, con una crescita del 92% rispetto al 2008. Frenano anche gli avviamenti al lavoro: -13% tra gennaio e novembre 2009 rispetto allo stesso periodo 2008. Nel 2009, 257 aziende della provincia di Firenze hanno aperto una procedura di crisi. Per oltre 2.000 lavoratori ciò ha significato la mobilità. Colpite sono state soprattutto le zone di Sesto Fiorentino, dove i lavoratori coinvolti in processi di crisi aziendali sono aumentati del 1097% tra il 2007 e il 2009, ma anche Borgo San Lorenzo (+474%) e Figline Valdarno (168%). Anche Firenze è stata colpita. Si pensi alla Seves, azienda specializzata nella produzione di mattoni in vetro, con i suoi 163 dipendenti, che da quasi due anni stanno vivendo un’agonia che sembra non avere fine. Dopo un anno di cassa integrazione ordinaria, è arrivata, da questo mese, la straordinaria, che coinvolge 135 lavoratori. Si allontana ulteriormente l’indispensabile rifacimento del forno fusorio e la ripresa dell’attività produttiva per la quale si dovrà attendere almeno la fine dell’anno. Ore difficili le stanno passando anche i dipendenti della Findomestic, da quando l’azienda ha annunciato 120 esuberi nella sede di Firenze, dove lavorano mille persone, e quelli di Centro leasing, nato come emanazione di Banca Cr Firenze e ora passato al Gruppo Intesa San Paolo, per il quale si parla di 100 eccedenze rispetto ai 240 addetti. Sono invece 72 i lavoratori della casa di cura di Villa Cherubini per i quali è stata chiesta la cassa integrazione. Cassa integrazione anche per 120 lavoratori della Sims di Reggello, mentre parte oggi quella che coinvolge tutti e 280 gli operai di Gkn. Preoccupati per il loro futuro anche i 23 lavoratori che attendono garanzie rispetto alla sede della Champion a Scandicci e i 90 che lavorano, direttamente e non, con Seat Pagine Gialle, mentre sono già a casa senza stipendio e, per il momento, senza ammortizzatori sociali gli 84 lavoratori della Decoritalia di Calenzano. L’azienda, che produce decalcomanie per porcellane, è fallita alla fine dello scorso anno. Licenziati, senza stipendio da ottobre e senza nemmeno Tfr, ci sono anche i 42 lavoratori dei sette negozi Expert, ex Imperial, della provincia di Firenze, chiusi dalla scorsa estate. «Quello che abbiamo chiesto alle istituzioni – dichiara Enrico Talenti, della Filcams Cgil – è di ricollocare questi lavoratori all’interno delle nuove strutture commerciali che saranno aperte prossimamente a Firenze, come il Mediaworld a Novoli». Ma nel frattempo passeranno mesi, così come ne sono passati nove dal maggio scorso, quando il supermercato Pam di Novoli ha chiuso i battenti. Per i 15 lavoratori ancora qualche mese di cassa integrazione, poi il nulla.</p>
<p style="margin-bottom: 0in;">di Monica Pieraccini

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