2010-02-10 12:01:25
>[La Nazione Firenze, 10/02/10]<br />«Ma il centro culturale è un patrimonio d’eccellenza» «Ritengo giusto che l’amministrazione comunale alieni strutture in disuso oppure fondi commerciali. Ma la ricchezza più grande che Firenze possiede è la cultura e all’interno dell’Elsa Morante se ne ‘produce’ tanta, oltre al fatto che riteniamo sia un’eccellenza per la città avere in una stessa sede nove associazioni che condividono uno spazio comune mettendolo a disposizione di tutta la comunità». Giuseppe Sorgente è il presidente del Centro culturale «Elsa Morante» e con un’accorata lettera è voluto intervenire nel dibattito aperto sulla vendita, da parte del Comune di Firenze di alcuni immobili di proprietà; tra cui appunto l’ex scuola «Elsa Morante» di via Orsini 44.<br />E fa una domanda: «Cosa si nasconde dentro questo edificio al quale poco più di un anno fa sono stati rifatti dalla stessa amministrazione comunale importanti lavori di ristrutturazione al tetto e alle facciate?». La spiegazione è rapida, c’è il centro culturale «Elsa Morante»: «Nel 1997 — ricorda Sorgente —, con un accordo tra Comune e associazioni, nacque l’idea di riutilizzare questi spazi per ospitare alcuni istituti che operavano sul territorio fiorentino. Inizialmente furono cinque a sottoscrivere le convenzioni con i relativi contratti d’affitto: archivio storico ‘Il Sessantotto’, Forum per i problemi della pace e della guerra, Istituto Gramsci Toscano, Italia Nostra e Legambiente. Poi pian piano si sono aggiunte Amnesty International, Centro Unesco di Firenze, Fondazione ‘La città di ieri per l’uomo di domani‘ e Testimonianze».<br />In queste stanze — « uno spazio aperto alla cittadinanza» — ci sono «un archivio di quotidiani, riviste e manifesti, alcune biblioteche, una sala conferenze in cui regolarmente si organizzano e si ospitano conferenze, dibattiti, mostre, scuole di teatro, rassegne cinematografiche». Si tratta di associazioni che «sono impegnate a tenere aperta alla cittadinanza una struttura che forse altrimenti sarebbe stata abbandonata».<br />E’ solo l’ultima polemica, in ordine di tempo, che ruota attorno al nutrito elenco di immobili da vendere, con i quali Palazzo Vecchio vuole ripianare i bilanci e concretizzare i suoi investimenti. Dalle Gualchiere alla Limonaia del Poggi al Piazzale, ci sono anche tanti gioielli che si preparano a diventare «privati».

Redazione

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