2010-02-17 12:25:52
>[La Nazione Firenze, 17/02/10]<br />L’ex sindaco: «Nessuna interferenza per il nuovo Teatro della Musica» «Interferenze dell’onorevole Walter Veltroni nella gara d’appalto per il nuovo Teatro della Musica di Firenze?». Per l’ex sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, oggi europarlamentare del Pd, «è del tutto privo di fondamento che Veltroni abbia esercitato pressioni nei miei confronti, in qualsiasi forma, per sostenere ditte partecipanti alla gara d’appalto». La risposta di Domenici, affidata a una nota, giunge in riferimento a quanto apparso ieri su alcuni quotidiani. <br />«Voglio ricordare — ha poi aggiunto l’ex primo cittadino — che la gara fu gestita direttamente dall’Unità di missione per i 150 anni dell’Unità d’Italia, facente diretto riferimento alla Presidenza del Consiglio dei ministri». <br />La precisazione sull’appalto dell’auditorium del Maggio musicale trae origine dall’intercettazione di una conversazione tra il direttore generale dell’impresa di costruzioni Baldassini-Tognozzi-Pontello, Vincenzo Di Nardo (proprietario e presidente del CdA di Bpt, decima azienda del settore in Italia è l’imprenditore Riccardo Fusi) e l’architetto Marco Casamonti, titolare dello studio ‘Archea’ .<br />Nella telefonata manager e professionista lamentano presunte ingerenze ‘romane’ sull’appalto del teatro. Casamonti, arrivato secondo col suo progetto che avrebbe dovuto realizzare l’impresa pratese ‘Giafi’ di Valerio Carducci, chiama per l’appunto in causa esponenti del Pd, tra cui Domenici. Dice Casamonti: «Qui è arrivato l’ordine di Veltroni a Domenici, è una vergogna, ma che ci vuoi fare?». <br />Dopo le ‘grandi manovre’ politico-affaristiche, l’appalto del teatro — su concorso bandito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per il 150°dell’Unità d’Italia — fu assegnato al progetto elaborato dallo studio associato Abdr, con l’ausilio di sei gruppi di lavoro. All’inzio di marzo del 2008, alla presentazione del progetto c’erano tra gli altri gli architetti Maria Laura Arlotti, Michele Beccu, Paolo Desideri e Filippo Raimondo e Angelo Reale della Società appalti costruzioni (Sac). Si disse che i lavori sarebbero terminati nel 2010, siamo alla posa della prima pietra o poco più. Era già stata fissata la data d’inaugurazione: 27 aprile 2011, per l’apertura del «Maggio». <br />Tre sale una da 2000 posti, una da 1000, una da 500, che funzionerà come ‘ridotto’, più una all’aperto da 2600) in grado di funzionare in contemporanea, una torre scenica alta 35 metri resa più leggera da una copertura di poco distaccata dall’edificio e con un sistema retroilluminante per trasformarla in una sorta di grande ’abat-jour’.<br />E poi coperture capaci di modificarsi in spazi pubblici su più livelli, più un collegamento con le Cascine e una grande piazza a collegare il foyer col viale Fratelli Rosselli. Ma il complesso previsto nell’area di Porta a Prato, vicino alle Cascine e alla ex stazione Leopolda dovrebbe ospitare anche le sedi artistica e amministrativa, fino ai laboratori e ai magazzini del Maggio. Spesa prevista, circa 105 milioni di euro: 22,5 finanziati dal Ministero per i Beni culturali, 40 dalla Regione, 42,5 dal Comune. <br />Intanto ieri il consigliere del Pdl Giovanni Donzelli ha presentato un’interrogazione al sindaco Matteo Renzi avente come oggetto l’indagine della procura di via Strozzi. Si riferisce, Donzelli, a una delle intercettazioni tra Marco Casamonti e Vincenzo Di Nardo (indagati) in cui si ipotizza una corruzione per il disbrigo delle pratiche e la velocità di arrivo in commissione urbanistica. Donzelli chiede se ci sono e quali sono i dirigenti o i dipendenti comunali inquisiti per aver chiesto denaro in relazione al disbrigo di pratiche urbanistiche; se sono coinvolti attuali esponenti di Palazzo Vecchio, o della precedente giunta e se è vero che in relazione agli appalti oggetto di inchiesta c’è stato un interessamento dell’attuale vicesindaco Dario Nardella.<br />Giovanni Spano

Redazione

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