Quando l’appalto è un affare di famiglia

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2010-02-12 08:56:46

>[La Repubblica Firenze, 12/02/2010] Fabio a Marco: "Senti, io sto a lavorare per te" Replica: "Una cosa troppo…grande" Valerio Carducci perde la gara e si arrabbia: "Da Pia non me lo sarei aspettato, chiama da 15 anni" La signora De Santis non è contenta della sedia avuta in dono: "La potevano anche scurire…no?" Come funzionario del Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo della presidenza del Consiglio, la cosiddetta "Ferratella" gestiva i fondi per i grandi lavori pubblico. Favorendo, secondo le accuse, imprenditori amici. Anche il fratello Marco, imprenditore. Cercava di farlo entrare nella partita del G8 alla Maddalena. Fabio De Santis: «Senti io sto a lavorare pure per te!». Marco: «Eh va be´». Fabio: «Com´è quello che ti serviva lì per chiudere la storia»? Marco: «4-5 milioni». Fabio: «Ecco e ora considera quasi fatta…». Ma il fratello imprenditore è in difficoltà. Marco: «Ho forti perplessità… perché una cosa troppo impegnativa… troppo grande… o c´hai una struttura che ti pone nella condizioni di… come dire… avere una braca della società che puoi impiegare lì… con risorse sia operative che di conduzione tecnica… non si può pensare che una società blocchi completamente ogni tipo di rapporto con il mondo esterno per otto, nove, dieci mesi… voglio dire e poi che fa?». Il fratello insiste. Fabio: «cerco in tutti i modi di darti una mano…». Marco: «per fare questa operazione in questi pochi mesi… devi prendere l´Impregilo… con altre due imprese». Il De Santis imprenditore è molto incerto, non se la sente. Fabio lo scuote così: «diciamo… c´abbiamo la patente per uccidere… cioè possiamo piglià tutto quello che ci pare…». Per quanto riguarda Firenze, Valerio Carducci è l´imprenditore che ha partecipato alla gara per la costruzione del Parco della musica insieme al progettista Marco Casamonti, l´architetto che con le sue parole ha fatto partire tutta l´inchiesta. I due sono usciti sconfitti, e Carducci in una telefonata con De Santis recrimina sulla mancata aggiudicazione e incolpa una funzionaria della "Ferratella", Maria Pia Forleo, a cui avrebbe fatti molti favori in passato. Spiega di averne parlato con un´altra persona. Carducci: «Le ho detto di Pia… m´ha detto… "Guarda da quello che…. poi sentiamo Fabio… una cosa con quell´altra… anche lei fa le lacrime di coccodrillo"… lasciamo perdere… "tagliamo tutto, ogni cosa perché anche da lei certi atteggiamenti non me li sarei mai aspettati perché… è 15 anni che lei chiama… i figli chiamano… e noi gli facciamo cortesie"… capito?». De Santis aveva un rapporto stretto con Mauro Della Giovampaola, funzionario della Ferratella nonché soggetto attuatore per i Nuovi Uffizi. Entrambi avevano benefici continui dagli imprenditori. De Santis riceveva mobili in regalo. Ecco cosa gli dice la moglie dopo l´arrivo di una libreria. Silvia: «Capisco che a caval donato non si guarda in bocca… però dico che cazzo!… però la sedia me la potevano scurire… a me non mi sembra che la abbiano scurita, non lo so, eh?». Della Giovampaola e De Santis si fanno pagare anche le prostituto. Nell´ottobre del 2008 chiamano insieme Diego Anemone, l´imprenditore maggiormente coinvolto nell´inchiesta e gli dicono che il giorno dopo vanno a Venezia. Della Giovampaola: «Ti faccio presente che noi domani dormiamo a Venezia…». Anemone. «Uhm… ci organizziamo… uno… due… tre?». Della Giovampaola: «abbiamo fissato anche le camere e tutto… se fosse possibile prendere una ulteriore… camera… poi noi… siamo a cena non so che ora facciamo… quando ritorna uno fa un numero… sa che lì è il numero… e punta… capito?». Anemone: «Eh, ma mi devi dire l´albergo però!». Per un attimo si parla degli affari del gruppo, Della Giovampaola spiega che sul sito del consiglio dei Ministri ha autorizzato una copertura finanziaria per i lavori del G8 per un importo di 230 milioni di euro. Anemone: «Adesso lo vedo subito… Hotel Gritti? … Palace… ciao… eh, mi devo organizzare». Della Giovampaola: «però… siccome è roba che è a sei… quasi sette stelle… no… deve essere tutto equivalente… perché non è che arrivano due stelline del cazzo… che poi è una cosa che non va bene, no?… anche perché se non le fanno entrare… lì ci sono tutti marmi… i dipinti… i cazzi… se no non entrano, capito?». <br /><br />

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