Renzi teme ritardi: «La magistratura faccia alla svelta»

  • Tempo di lettura:3minuti

2010-02-12 08:58:57

>[La Nazione Firenze, 12/02/2010] Il Parco della Musica e la scuola marescialli dei carabinieri a Castello sono, a questo punto, le due grandi preoccupazioni del sindaco Renzi, che teme possibili stop o rallentamenti ai lavori. E’ la sola dichiarazione che Renzi ha deciso di rilasciare in merito all’inchiesta aperta dalla procura fiorentina che sta facendo tremare anche i palazzi romani. In realtà sul fronte fiorentino i lavori per la scuola dei Carabinieri sono fermi da tempo, a causa di un contenzioso che la Btp ha aperto con lo Stato da qualche anno. Per quanto riguarda il cantiere per la costruzione del nuovo teatro del Maggio musicale, invece, i lavori devono procedere a tappe veloci, visto che il nuovo teatro dovrebbe essere inaugurato nella primavera del 2011.  Un appalto prima «illecitamente promesso all’impresa Giafi» e poi di fatto aggiudicato a un’altra società riferibile all’imprenditore Emiliano Cerasi che, «secondo quanto emerso dai dialoghi intercettati, aveva pure goduto di illecite pressioni politiche in favore della sua impresa». E’ quanto scrive il gip in merito a all’Auditorium. La Baldassini-Tognozzi-Pontello, sarebbe invece stata risarcita dell’esclusione da quell’appalto con la promessa, da parte dell’imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli, di altre opere per i 150 anni dell’unità d’Italia. «Sono preoccupato — ha detto Renzi — anche se, quanto all’auditorium ho letto che il commissario per il nuovo teatro del Maggio, Elisabetta Fabbri, ha detto che non ci sono problemi procedimentali e pertanto si andrà avanti». Certo la nuova bomba giudiziaria che scoppia su due grandi opere fiorentine è materia difficile da digerire per un sindaco che sogna di realizzare in fretta, una serie di interventi urbanistici. «Dopodiché — ha concluso Renzi — non sono un magistrato nè faccio l’avvocato, staremo a vedere». Una stilettata però, il sindaco se la concede sulla Scuola dei marescialli. «Certo, se avessi potuto scegliere, la scuola dei marescialli l’avrei fatta meno brutta, anche perché più brutta è difficile farla. Avete visto che razza di colata di cemento c’è a Castello?». Sull’inchiesta, invece, ripete: «Non siamo nelle condizioni di poter esprimere un giudizio oggi sull’inchiesta. In questi casi occorre essere molto seri e dire, da un lato, che se qualcuno ha sbagliato deve pagare e se qualcuno ha un procedimento in corso è bene che si faccia processare; dall’altro lato, l’invito alla magistratura è di fare il più velocemente possibile perché il rischio di tenere sulla graticola persone che poi si scoprono innocenti è da evitare».<br />Se Renzi svicola dalle domande dirette, il presidente della Provincia, Andrea Barducci, risponde e rilancia. «Credo che la politica debba porsi come priorità quella di riscrivere le regole che sovrintendono la gestione degli appalti dal punto di vista pubblico — ha detto Barducci — perchè ormai le falle sono evidenti e non possono più non essere considerate nella loro importanza e gravità». «Purtroppo — ha aggiunto — è un problema antico del sistema italiano che ancora non è risolto. Ora c’è questa nuova inchiesta che è giusto non commentare perché la magistratura, senza dubbio, farà il suo corso: ci auguriamo tutti che lo faccia alla svelta perché c’è un problema anche in questo senso». Non che Barducci dia la colpa al solo ‘sistema’. «Certo — ha proseguito — non si possono escludere le responsabilità personali» e ancora: «vorrei evitare ogni generalizzazione perchè mi sembra che nella fattispecie la cosa ci allontani dalla Toscana e da Firenze, la magistratura, tirando i fili di Castello, ha sollevato un problema. Bisogna riproporre il tema di una riorganizzazione, anche da un punto di vista etico e morale, della politica italiana». <br />Paola Fichera

The following two tabs change content below.

Redazione

Il gruppo di redazione della rivista edita da perUnaltracittà