2010-02-14 22:02:37
><p style="margin-bottom: 0cm;">[La Repubblica Firenze, 14/02/2010]</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">«In tutta questa storia della Scuola dei carabinieri c´è qualcosa che non torna e Matteoli deve dirci chi ha sbagliato». Francesco Bosi, deputato Udc e sottosegretario alla difesa dal 2001 al 2006, va all’attacco del ministero delle infrastrutture. Più ancora del Parco della musica, fra tutti i dubbi rovesciati su Firenze dall´inchiesta sul G8 e su Bertolaso, è la Scuola dei marescialli di Castello che a Bosi pare oscura.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">«Non ho niente contro il possibile rientro nei cantieri della Baldassini-Tognozzi-Pontello, non è questo il punto, ma se prima è stata esclusa e poi si richiama significa che qualcosa di anomalo è accaduto: chi ha sbagliato dunque, le imprese o invece il ministero?», è la domanda che Bosi, che è anche il candidato presidente dell´Udc alla Regione Toscana, rivolge formalmente al ministro delle infrastrutture Altero Matteoli con una interrogazione parlamentare.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">«Il danno allo Stato è ingente, si parla di oltre 100 milioni euro. Senza contare il danno alla città, dato che a dieci anni dall´avvio dei cantieri non siamo ancora a metà dell´opera. E i cittadini hanno il diritto di sapere», insiste Bosi. Quali sono i punti oscuri, secondo il deputato Udc, nella vicenda della Scuola? Sono due quelli che Matteoli deve chiarire: la revoca dell´appalto alla Btp nel 2005 e la revoca all´impresa Astaldi firmata pochi giorni fa assieme alla decisione di rimettere in gioco Btp.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Tutto comincia alla fine degli anni Novanta, quando sotto la minaccia del trasloco della Scuola in un´altra città (con tutto l´indotto di allievi e familiari), la giunta di Mario Primicerio decide di localizzarla sui terreni di Castello prospicienti viale XI Agosto. La gara d´appalto per 190 milioni viene vinta nel 2001 da Btp e sempre nel 2001 fu stipulato il contratto. Dopo una prima fase di controversie, la consegna dei lavori avviene nel 2004. E subito dopo, al momento di elaborare il progetto strutturale, Btp rileva alcuni «errori progettuali»: l´indice di sismicità previsto nel progetto del ministero è pari a 1,0. Troppo basso però, per il decreto che fissa le norme tecniche per le zone sismiche come Firenze. E in nome della responsabilità dell´impresa Btp segnala che per la Scuola si richiede almeno il grado 1,4.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Inizia il tira e molla con Roma. Nel 2005 il direttore generale del ministero delle infrastrutture Celestino Lops scrive che «l´opera non abbisogna di alcuna variante». Di fronte alla richiesta di mandare avanti i lavori, Btp chiede un arbitrato. Mentre però il lodo arbitrale è in corso Lops chiama due altre imprese per realizzare la Scuola «in danno». Cioè, a spese della Btp. Vince Astaldi con un prezzo maggiorato di 70 milioni.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Il lodo arbitrale dà ragione a Btp: il progetto del ministero è sbagliato, l´indice sismico doveva essere di 1,4. La Btp offre una transazione, il ministero non accetta. Btp è fuori, subentra nell’appalto Astaldi, che nel 2006 firma il contratto. Il presidente della Btp Riccardo Fusi però non la manda giù. E con la rabbia di chi si sente escluso pur avendo la certificazione delle sue ragioni, inizia la sua «battaglia» contro il ministero.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Nel 2007 il collegio arbitrale deposita il lodo che porterà lo Stato a dover riconoscere alla Btp 34 milioni di euro a titolo di rimborso. Fusi non molla e, come da lui stesso dichiarato, chiede aiuto a Denis Verdini, l´amicissimo presidente del Credito cooperativo fiorentino diventato parlamentare e dirigente nazionale del partito di Berlusconi: «Gli ho chiesto di farmi incontrare con tutti, con i ministri e i funzionari, anche col ministro Matteoli. Gli ho rotto le scatole dalla mattina alla sera, d´altra parte era lui la mia entratura a Roma». A quanto racconta lui stesso, Fusi chiede e richiede appuntamenti con «tutto il mondo delle infrastrutture». Ottiene incontri e a tutti consegna le sue carte: «Ho incontrato anche Matteoli, ma con risultati zero».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">I lavori nel frattempo non procedono: l´opera non è collaudabile senza l´indice 1,4. Solo a ridosso dell´inchiesta di questi giorni arriva per Fusi la svolta: la nuova direttrice del ministero Pallavicini revoca l´appalto ad Astaldi e chiede a Fusi di rinunciare al lodo e di rientrare. La Btp offre la sua disponibilità ma detta le sue condizioni. Vuole almeno 17 milioni e la rivalutazione dei costi del 2001 del 26 per cento. Che farà il ministero? «Stiamo aspettando la risposta», dice Fusi.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Il costruttore fiorentino è uno degli indagati per corruzione nell´inchiesta sui Grandi Eventi ed è stato intercettato. Una delle opere sotto esame è proprio la Scuola marescialli di Castello. I suoi rapporti con Denis Verdini, di cui è amico da molti anni, e le sue ripetute richieste di intervento hanno sollevato interrogativi circa un possibile coinvolgimento nell´inchiesta del coordinatore del Popolo della libertà. Dalla procura nessuna risposta.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">di Massimo Vanni

Redazione

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