2010-02-07 11:21:36
>[perUaltracittà 06/02/2010] La capogruppo di perUnaltracittà sul parere dell’organismo sul nodo fiorentino dell’Alta Velocità <br />"I rischi idrogeologici e ambientali sono gli stessi, mentre i costi lieviteranno"<br /><br />“Le prescrizioni dell’Osservatorio Ambientale sembrano delle toppe applicate su un progetto con troppe falle. Il nodo fiorentino dell’Alta Velocità rimane un’opera molto pericolosa per Firenze, per i rischi idrogeologici e ambientali che comporta”. Lo ha detto la capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo, commentando il parere definitivo dell’organismo presieduto da Pietro Rubellini. “L’ìimpressione è che l’Osservatorio abbia dovuto agire tirato per la giacca dai vari soggetti che lo compongono, che nella vicenda hanno avuto posizioni parzialmente diversificate”, ha aggiunto De Zordo.<br /><br />Non esiste mitigazione possibile per un progetto sbagliato in partenza. Dove sono finiti anni di pareri tecnici che hanno rilevato costantemente l’incompletezza e la pericolosità dell’opera? Sono stati superati solo da decisioni politiche, ora avallate da un organismo in cui è rappresentato anche il committente del progetto: controllore e controllato nell’unica sede decisionale? Questa è la triste conclusione di una vicenda in cui, come stiamo purtroppo abituandoci a vedere, gli interessi privati a braccetto con una politica compiacente e prona, fanno dell’ambiente una terra di conquista per gli affari, alla faccia di una sostenibilità sempre sbandierata a parole, sempre calpestata nei fatti.<br /><br />“Non abbiamo a disposizione gli incartamenti del progetto esecutivo di Rfi, che ha invece avuto in mano questo organismo, e quindi attendiamo di conoscere finalmente le previsioni dell’intero progetto – ha spiegato la capogruppo di perUnaltracittà – ma questo non ci impedisce di dire che gli interventi per mitigare l’impatto dell’opera – l’installazione di radar, di pompe per il drenaggio dell’acqua, così come gli interventi per mitigare l’impatto ambientale dell’abbattimento degli alberi, o alle scuole – sono soltanto dei palliativi che si riveleranno presto un flop, e che otterranno l’unico risultato di far lievitare i costi dell’opera, ancor prima dell’inizio dei lavori. Ma questo pare essere l’ultimo dei problemi”.<br /><br />“Inoltre – ha proseguito – lascia perplessi anche la decisione sui testimoniali di stato: se da un lato è positivo aver aumentato gli edifici che saranno sottoposti alla verifica, dall’altro non è ancora chiaro quale sarà il supporto che verrà offerto agli abitanti degli edifici coinvolti, così come non si sa chi dovrà pagare gli interventi. E l’esempio di via Fanfani, a Castello – dove sono in corso i lavori per lo scavalco e di preparazione al tunnel – non lascia presagire niente di buono: gli abitanti,che hanno visto le proprie case danneggiate dai lavori, sono stati abbandonati dall’amministrazione pubblica al loro destino. Non è possibile che a pagare debba finire per essere sempre l’ente pubblico – ha concluso De Zordo – mentre ad essere penalizzati di questo “rimpallo” di competenze siano ancora i cittadini”.

Redazione

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