Termovalorizzatore? A ottobre il progetto. Due le aziende in corsa

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2010-02-07 19:22:47

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<p style="margin-bottom: 0cm;">[La Nazione Firenze, 07/02/2010]</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">Il termovalorizzatore di Case Passerini dovrebbe essere pronto entro la fine della legislatura, nell’arco dunque dei prossimi quattro anni. Pur fuori dal momento ufficiale dell’incontro organizzato ieri mattina nel palazzo comunale di Sesto, in occasione della mostra sull’inserimento paesaggistico dell’impianto, l’amministratore delegato di Quadrifoglio Livio Giannotti ha confermato infatti l’auspicio espresso nei giorni scorsi dal sindaco sestese Gianni Gianassi. “In questo momento- ha spiegato invece Giannotti nel suo intervento- stiamo fornendo tutti i dati, documenti, richieste ai due soggetti privati, Hera e Veolia, che si erano candidati per diventare il partner privato nella Newco, la società mista che dovrà progettare, costruire e gestire il termovalorizzatore. A questi soggetti consegneremo anche uno schema tecnologico per indicare come dovrà essere strutturato il progetto dell’impianto che utilizzerà rifiuti trattati ed avrà un sistema di trattamento dei fumi addirittura ridondante per consentire di abbattere le emissioni molto al di sotto dei limiti di legge, in pratica vicino a zero”. Stando alle scadenze fissate da Giannotti tra ottobre e dicembre prossimi i due soggetti privati dovrebbero presentare la loro offerta e, entro la primavera 2011, dovrebbe essere effettuata, sulla base dei progetti presentati, la scelta fra i ‘pretendenti’. Subito dopo dovrebbe essere avviato l’iter autorizzativo, già in ritardo rispetto ai tempi prospettati che indicavano, nella fine del 2010, la conclusione di questo processo. Con i permessi ed i progetti in mano si avvierebbero poi i cantieri e la realizzazione dell’impianto che, secondo molti degli intervenuti al convegno di ieri, fra i quali Chicco Testa ex presidente Enel e ora presidente del comitato scientifico dell’associazione Pimby e Alfredo Di Girolamo presidente di Cispel Toscana, rappresenterebbe l’unica opzione, al momento, per evitare una emergenza rifiuti in Toscana. A conclusione dell’incontro è stata inaugurata anche la mostra degli elaborati realizzati da studenti e insegnanti del Corso di Laurea in Design industriale dell’Università di Firenze che hanno immaginato una serie di possibili soluzioni (fra l’altro ‘un muro verde’ formato da piante e alberi, ma anche un rivestimento con pannelli di ceramica) per cercare di inserire più ‘armonicamente’ possibile, impresa difficile trattandosi di un impianto industriale, il termovalorizzatore nel contesto della Piana. Lo studio è stato finanziato dall’Ato Toscana centro con 180mila euro ed i risultati, che rappresenteranno le linee guida anche per la progettazione dell’impianto stesso, saranno visibili al pubblico fino al 27 novembre. Prima dell’iniziativa di ieri il Coordinamento dei comitati della Piana e una serie di altre associazioni hanno distribuito volantini di fronte al Comune nei quali la mostra è definita “una costosa e inutile operazione di maquillage per coprire le nuove profonde ferite che verrebbero inferte dalla costruzione dell’inceneritore ad un terreno già profondamente ed estesamente malato e devastato“.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;">di Sandra Nistri

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