Lo diciamo prima che si levi il coro di trionfalismo istituzionale già intuibile dal comunicato stampa ufficiale per l’apertura della residenza universitaria in via del Mezzetta a Coverciano.
Leggiamo che all’inaugurazione di un edificio finito da ben 4 anni, e da allora rimasto scandalosamente chiuso e inutilizzato, saranno presenti in pompa magna i vertici di Regione, Provincia e Comune, oltre a quelli dell’Azienda regionale per il Diritto allo Studio Universitario e dell’Ateneo fiorentino.
Ci si rallegri pure dell’apertura e si dedichi la residenza a Diop Mor e Samb Modou, vittime della strage di Piazza Dalmazia, ci mancherebbe; ma ci si impegni soprattutto a non ripetere mai più l’insieme di errori procedurali e burocratici, aggravati dalla manifesta incapacità a risolverli in tempi credibili, che hanno contraddistinto la storia di questo edificio.
Che, tra parentesi, è costato ben 4.5 milioni di euro per ospitare in tutto 82 studenti. Non ripercorriamo ora l’iter sciagurato che abbiamo a suo tempo e più di una volta segnalato anche come gruppo consiliare. Semplicemente le istituzioni evitino di ripeterlo. E si chiedano anche se non sia il caso, la prossima volta, di recuperare edifici dismessi per colmare con numeri più significativi le richieste di alloggio che in questa città restano impressionanti: sono 2600 i borsisti e vincitori di un posto letto, mentre con le ultime acquisizioni solo 1585 i posti disponibili.
Perciò per una volta al taglio del nastro niente retorica per favore, e qualche mea culpa per aver costretto 82 studenti a fare a meno per 4 anni – ovvero per 1460 giorni e notti- di un posto letto che sarebbe loro spettato.

Redazione

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