Gli interventi di forestazione urbana possono adempiere a diverse funzioni positive, quali il sequestro di carbonio, la mitigazione dell’inquinamento, la conservazione della biodiversità e la connettività ecologica. L’uso che ne fa il Presidente della Regione Toscana Rossi però è francamente troppo strumentale e propagandistico: numeri in libertà per giustificare il via libera all’aeroporto della coppia Renzi&Carrai, al pericoloso nuovo inceneritore e alle altre cementificazioni previste, tra cui i nuovi mercati generali (cfr. Parco della Piana, 250mila alberi per ridurre le emissioni di CO2).
Difatti la quantificazione dei vari effetti di mitigazione compensativa non è così semplice e scontata:
Anche se è indubbio il ruolo positivo che la vegetazione ha nel migliorare la qualità dell’aria, è però importante specificare che è ancora controversa la quantificazione dell’effettivo contributo che le singole specie possono dare nella rimozione degli inquinanti atmosferici, al netto delle complesse interazioni pianta-atmosfera. (Linee guida di forestazione urbana sostenibile per Roma Capitale, ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, 2015)
Non solo, c’è da mettere in conto anche il possibile ‘effetto collaterale’ negativo della riforestazione costituito dall’aumento dell’ozono troposferico:
Da ricordare poi che alcune specie, in particolare quelle caratteristiche dell’area mediterranea, risultano emettere rilevanti quantità di composti organici volatili (i cosiddetti COV o VOCs, quali isoprene e terpeni) che in ambiente urbano, specialmente in presenza di elevate concentrazioni di NOx, possono indurre all’aumento delle concentrazioni di ozono troposferico. (cit.).
Ricordiamo al proposito che l’ozono è l’inquinante atmosferico che, dopo il particolato, incide maggiormente sulla salute umana e che Firenze è la 31esima area più inquinata d’Europa a causa della forte presenza, oltre i limiti di legge del Biossido d’azoto (NO2), inquinante a prevalente componente secondaria, prodotto dall’ossidazione del NO (monossido di carbonio)in atmosfera. (www.ilfattoquotidiano.it).
D’altra parte i suoli della Piana, pesantemente disturbati dall’attività umana, potranno essere decontaminati dai vari metalli pesanti presenti, ma anche qui la fitodepurazione potrebbe addirittura fitovolatizzare i contaminanti in atmosfera:
Va però prestata attenzione ad eventuali fenomeni di fitovolatilizzazione, cioè dell’assorbimento, trasformazione chimica e rilascio nell’atmosfera mediante l’evapotraspirazione da parte della pianta di un contaminante (ad es. mercurio, selenio, argento, arsenico, solventi clorurati, eteri) (cit.).
E poi nessun intervento compensativo/depurativo potrà essere effettuato dalla riforestazione nei riguardi delle cancerogene diossine emesse dall’inceneritore di Case Passerini.
Insomma se si volesse davvero uno sviluppo ambientalmente sostenibile e si avesse davvero responsabilità nei confronti del Pianeta, la strada da intraprendere non sarebbe certo quella di aggiungere fonti di inquinamento inutili e pericolose, come il nuovo aeroporto e l’inceneritore di Firenze, pensando di far pari con paradossali e propagandistiche formule matematiche.

Gian Luca Garetti

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Il Comitato si associa al pensiero postato da Simone su https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10207281872478259&set=pcb.10207281887478634&type=3&theater Il caro presidente se vuole ce la mandiamo noi a piantare gli alberi per abbattere il co2 degli aerei. Non siamo nel paese degli acchiappacitrulli, Rossi è come Renzi quando spendeva soldi per fare la pubblicità al cancrovalorizzatore dicendo che avrebbe piantato centinaia di alberi. Come se ci avessero salvato da diossina e metalli pesanti e nano particelle. Andateci tutti da soli altrimenti vi ci mandiamo noi.