Stazioncina periferica
Come sulle soglie di una cappella rustica muffita di drappi e madonnine di gesso, mi trattengo all’ingresso dell’ultima sala d’aspetto.
E davvero conserva qualcosa della chiesa: panche rustiche e consunte, scritte arcane, bacheche sgangherate che dettero ricovero a orari e avvisi.
Un senza dimora si allunga sulla panca senza distendersi del tutto per timore della vigilanza, due giovani si baciano con un occhio ala tabellone e uno al cellulare, un servo sciocco spennella del solvente su una poesia di Bukowsky vergata a pennarello.
Fuori è una ridda di passeggeri, uno sferragliare di macchine, li vediamo ma qui non arriva nessun rumore, non un alito di vento.
Stazione centrale
Ci sono i Segreti di Vittoria, le perle di cioccolato, i panini di Donald, ma la sala non c’è.
Esiste un ristorante riservato ai possessori di Cartafreccia, un salottino per i prenotati di Italo, ma una sala d’aspetto per noi mortali non c’è.
Vado a sedermi dove si siede la gente, nell’ampia biglietteria aperta su due lati e insidiata sul terzo da uno spiffero maligno.
Sedili di ferro, schiamazzi, l’eco di un salone di marmo progettato per altro, dipendenti delle ferrovie che si aggirano in divisa molestando i passeggeri che tentano di sbrigarsela da soli, la vocina stupida degli annunci automatici e l’ottusità rivoltante degli avvertimenti: “Fare attenzione ai borseggiatori, non comprate dai venditori abusivi, segnalateli immediatamente alle autorità”.
Un film di fantascienza ben riuscito, colpi di scena a non finire e grandi effetti speciali, come il treno che scompare nel nulla dopo un ritardo di cinquanta minuti.
Con la privatizzazione delle ferrovie cosa è cambiato?
Sono diminuiti i treni.
Sono aumentati il prezzo del biglietto e i dispetti ai passeggeri.
*Massimo De Micco

Massimo De Micco

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La stazione di S.M. NOVELLA a 10 minuti a piedi dal Duomo. E’ così necessaria la Foster dalla quale bisognerà prendere un bus per arrivare all’agognato centro storico fiorentino. Poi c’è il tunnel miliardario e le terre di ruslta e le regole cambiate per far risparmiare soldi alle ditte.E poi ancora i pini ed i platani sostituiti dai perini, dalle piste ciclabili così pericolose per i pedoni e le polveri sottili che silenti ci uccidono. Buonanotte Italia, buonanotte a quel che resta della magnifica Firenze.
la piega era evidente, ora c’è òo strappo definitivo tra comapgnia e servizio pubblico https://www.perunaltracitta.org/2018/04/17/la-stazione-come-trump/