I vecchi impianti di incenerimento dei rifiuti solidi urbani ormai ridotti a 4 (erano 9 previsti all’inizio del 2000) continuano a bruciare risorse e a generare inquinamento, anche con progetti e programmi di ristrutturazione finalizzati al trattamento termico e alla combustione di fanghi e altri materiali di scarto, come nel caso dell’ impianto di Baciacavallo (Po). Nel contempo le enormi discariche regionali di Peccioli, di Rosignano e di Podere Rota, del Cassero (Serravalle P.se) continuano a costituire una barriera all’ estensione e alla diffusione delle Raccolte Differenziate , allo sviluppo delle buone pratiche in grado di avviare processi reali di ‘economie trasformative’ ecologicamente fondate. Ad esempio, le raccolte differenziate in Toscana (e soprattutto nell’area fiorentina e del sud della Toscana) sono abbondantemente sotto la media nazionale del 58,2% registrata nel 2018. A dispetto di dichiarazioni retoriche crescono le volumetrie autorizzate per i conferimenti in discarica (vedi Peccioli, Cassero e Rosignano). Non si vedono cambiamenti concreti per passare dall’era dei rifiuti all’era delle risorse (differenziate) e della vera Economia Circolare basata sui cicli biologici ed ecoenergetici.
A queste arretratezze si va aggiungendo la minaccia dei tentativi della falsificazione tipica delle “pubbliche relazioni”, che fa passare come “ecosostenibili” modalità di trattamento dei rifiuti non testate industrialmente e fuori dalla logica della economia circolare centrata sul recupero dei materiali, miranti a fornire un ennesimo assist all’industria sporca, estrattivista, basata sulla accumulazione di denaro da denaro e finanziata dalle tasche degli abitanti. Mentre i rifiuti continuano ad essere considerati merci per il cui acquisto le aziende vengono pagate .
È proprio questo il caso dell’ impianto Waste to Methanol nel quadro della ristrutturazione della raffineria ENI di Stagno (Li), truffaldinamente chiamato “bioraffineria”, che Rossi e la Regione Toscana sponsorizzano quale impianto per produrre “carburanti” dai rifiuti, esportati dalla provincia di Firenze, una volta sottoposti ad un inedito processo di gassificazione/catalizzazione e cioè di “riciclo chimico” dissipativo di materiali ancora recuperabili e risorse naturali quali acqua e ben lungi dall’essere stato codificato in un concreto progetto, non essendo a tutt’oggi una tecnologia provata. Ancora una volta si assiste al triste spettacolo di una connessione tra i rischi ambientali, gli sprechi e l’avidità di gruppi di industria sporca per giunta incentivata da denaro pubblico appartenente ai cittadini.
Dai candidati presidenti alle prossime elezioni regionali toscane pretendiamo:
- una strategia efficace di riduzione dei rifiuti e di massimizzazione della quantità e qualità dei materiali avviati a riciclo;
- una uscita dalla strategia dell’incenerimento e delle discariche (strategia integrata)con la previsione di chiusura degli impianti ancora attivi e l’abbandono della programmazione di nuovi impianti come quello ipotizzato da ENI a Stagno e quello di Baciacavallo (Po).
Vota giù, vota su, ma chi vuole inceneritori e discariche non votarli TU!
⭕ per Zero Waste Europe e Zero Waste Italy – Rossano Ercolini
⭕ Collesalviamo l’ambiente
⭕ Comitato Rifiuti Zero di Cecina
⭕ Centro di Ricerca Rifiuti Zero Capannori
⭕ Friday for Future Pisa
⭕ La Piana contro le nocività-Presidio Noinc Noaero
⭕ Mamme No Inceneritore
⭕ Coordinamento provinciale Rifiuti Zero Livorno
⭕ Circolo Legambiente Livorno

Redazione

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