In tanti provano a far luce sul problema difficile della coscienza. Per formulare nuove teorie si prova a cucinare con quello che si trova nel frigo, combinando e ricombinando filosofia, fisica, matematica, neuroscienze, psicologia, informatica, psichiatria, apprendimento automatico e via dicendo. Secondo il dettato materialista oggi più accreditato non siamo altro che macchine biologiche e quando la macchina si rompe… buonanotte ai suonatori. Il materialismo, ha creato molti più problemi di quanti ne abbia risolti, proponendo l’idea che siamo macchine e che la sola ragione per cui la vita esiste è la sopravvivenza del più adatto. Questa filosofia giustifica la competizione più sfrenata, che ha portato alle guerre e ai disastri che la nostra storia ha ben documentato. Inoltre, l’esistenza indiscutibile della spiritualità umana è stata eliminata a priori, senza possibilità di appello. Qui sopra e d’ora in avanti in corsivo il pensiero di Federico Faggin, considerato il più grande inventore italiano vivente, a lui si devono la scoperta del microprocessore, e lo sviluppo dei primi touchpad e touchscreen. Bill Gates ha detto: “Prima di Faggin, la Silicon Valley era semplicemente la Valley.”
“ La sostanza di cui tutta la realtà è fatta è cosciente ab initio, e l’espressione materiale più evoluta di questa sostanza è ciò che chiamiamo “vita”. Secondo questa visione, la coscienza non è una proprietà emergente di un sistema complesso, ma al contrario: un sistema complesso è una proprietà emergente della sostanza cosciente di cui tutto è fatto.” (Silicio)
” Siamo esseri spirituali, temporaneamente imprigionati in un corpo fisico simile a una macchina. Ma siamo molto più di una macchina. Siamo coscienza, entità infinite. Irriducibili […] Siamo seity, enti quantistici che esistono in una realtà più vasta dello spazio-tempo, che contiene anche la realtà fisica. Dobbiamo perciò aprirci alla vera dimensione spirituale, che è la nostra eredità.” (Irriducibile)
“Il visibile è l’informazione classica, condivisibile. L’invisibile è ciò che solo noi possiamo sentire. Oltre l’invisibile è quello che noi stessi non possiamo conoscere, se non quando si manifesta spontaneamente in noi: per esempio, una nuova comprensione.” (Oltre l’invisibile)
Queste citazioni, riprese dai tre libri scritti da Faggin: Silicio; Irriducibile; Oltre l’invisibile, esprimono parte del suo affascinante pensiero. Per quanto possa valere il mio parere, non si tratta della solita solfa New Age. In rete sono anche disponibili le numerose e interessanti conferenze dell’instancabile vicentino nato nel 1941. L’ultimo libro verte sull’unione fra scienza e spiritualità. Tra la fisica, che studia la realtà visibile, e la spiritualità, che si occupa del mondo interiore, che è quello che dà significato alla vita. Senza questa connessione, scienza e spiritualità rimangono due silos, sue sistemi inconciliabili. Questo modo di pensare porta la spiritualità nella scienza e la scienza nella spiritualità: fertilizza entrambe, in quella che è una nuova strada della conoscenza.
A un certo punto della sua vita, racconta Faggin, aveva raggiunto tutto quello per cui una persona dovrebbe essere felice, ma non lo era. In qualche modo era stato ingannato, e voleva capire perché. In quel momento stava studiando le reti neurali e il machine learning: ” Mi trovavo con tutta la mia famiglia nella nostra casa al lago Tahoe per andare a sciare durante le vacanze natalizie del 1990, e una notte ebbi un’esperienza straordinaria che mi cambiò la vita. Mi svegliai verso mezzanotte perché avevo sete. Tornato a letto, mentre mi accingevo a addormentarmi, di punto in bianco sentii un fascio di energia potente sgorgare con forza dal mio petto. Era una luce bianca, scintillante, fatta di amore, gioia e pace, un amore così potente come non lo avrei mai potuto immaginare. Ancor più sorprendente, la sorgente di questo amore ero io! A un certo punto il fascio esplose e riempì tutto lo spazio di questa luce scintillante e amorevole. Ero sbalordito non solo di essere la sorgente dell’amore, ma che questo amore e il senso di me fossero anche fuori di me. Il mio corpo vibrava ed era molto caldo. Intuii in un lampo che questa è la “sostanza” o l’“energia” di cui tutto ciò che esiste è fatto. E questa sostanza ero io! Com’era possibile? Quel giorno sperimentai me stesso come il mondo che osserva se stesso con il mio punto di vista. Ero sia l’osservatore sia l’osservato. Non ero più un corpo separato dal mondo, come avevo sempre pensato. Ero invece un punto di vista del Tutto con cui il Tutto può conoscere se stesso. L’essenza della realtà mi si rivelò come un’energia che conosce se stessa nella sua autoriflessione, e il suo autoconoscersi ha il sapore di un amore irreprimibile e dinamico. Le sensazioni del mio corpo, i miei sentimenti, le mie emozioni e il mio pensiero erano armonizzati in una specie di risonanza, che produceva l’esperienza di unione con il Tutto. Quest’esperienza mi fece cambiare l’idea su chi sono e su chi siamo, e mi fece scoprire la mia natura spirituale. Un’esperienza stupefacente Il mio maestro è stato lo stupore di fronte a ciò che non conosco.” (Oltre l’invisibile)
E’ come se si fosse svegliato da una specie di ipnosi- racconta nei libri, nelle interviste e nelle conferenze-perché aveva accettato passivamente il dettato materialista, secondo cui la coscienza è solo un epifenomeno del cervello. Tale idea si è rivelata del tutto incongrua con la profondità dell’amore, della gioia e della pace che provò allora, e che esistevano anche fuori del suo corpo. Questo risveglio è stata l’esperienza più potente che abbia mai avuto e della cui autenticità gli era impossibile dubitare, così come non poteva dubitare del fatto che esisto.
Ci sono varie realtà, come per esempio le esperienze fuori del corpo o le esperienze di premorte, che non si possono spiegare con il paradigma meccanicistico. Come possiamo spiegare tali esperienze, anziché ignorarle o negarle? Questa è la domanda che si è rivolto e a cui ha cercato di trovare risposta, sempre più convinto che dietro la fisica che conosciamo ci sia un’altra fisica ancora sconosciuta. Da quel Natale del 1990, gli ci sono voluti più di trent’anni di lavoro psico-spirituale-scientifico e solo recentemente gli è diventato molto chiaro che la coscienza non è un epifenomeno del corpo, una proprietà del suo funzionamento che deve necessariamente cessare quando il corpo muore. Bisogna presupporre l’esistenza della coscienza come verità, e che la coscienza viene prima del cervello ed esiste in una realtà più vasta che contiene lo spazio-tempo e la materia-energia. Così ha formulato un nuovo postulato, che ha chiamato postulato dell’Essere, che afferma l’esistenza di un Tutto olistico, dinamico, che vuole conoscere se stesso e che ha le proprietà necessarie per conseguire tale conoscenza, ossia la coscienza e il libero arbitrio.
Federico Faggin, Silicio, 2020, Mondadori, Milano-pg. 336, euro 13
Federico Faggin, Irriducibile, 2022, Mondadori, Milano-pg. 295, euro 22
Federico Faggin, Oltre l’invisibile, 2024, Mondadori, Milano-pg.312, euro 20,90

Gian Luca Garetti

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