Esposti in Procura: gravi le carenze di sicurezza nei cantieri simbolo della speculazione a Firenze

  • Tempo di lettura:5minuti

Ci vuole un caso fortuito per vedere e riconoscere quello che abbiamo sotto gli occhi. Perché spesso siamo così di corsa e avviliti per quello che succede in questa città che passiamo veloci, cercando di non guardare.

Da viale Belfiore, di fronte al mostruoso – per bruttezza e speculazione – cantiere di The Social Hub, prima The Student Hotel, io ci passo almeno dieci volte alla settimana e con lo scorcio dell’occhio tendo a guardare solo dove sono arrivati nella costruzione.

Da Corso Italia, dove c’è l’altro “obbrobrio”, il cantiere dell’ex Teatro Comunale, mausoleo della speculazione, sono passato in settembre, per vedere i tre piani di sopraelevazione a vetrate, che deturpano la città. Solo quello, non avevo guardato altro.

Il caso fortuito è stato arrivare in anticipo ad un appuntamento con una troupe Rai che voleva fare interviste sui cantieri simbolo della speculazione a Firenze. Stando fermo al bar d’angolo tra via B. Marcello e viale Belfiore ho notato finalmente quello che era palese da mesi: l’intera pista ciclabile era invasa da una trentina di furgoni e macchine di ditte subappaltatrici con un via vai di operai che entravano e uscivano dal cantiere passando da ingressi secondari non controllati o da varchi nelle recinzioni. Da lì è stato un attimo mettere a fuoco la situazione, fare il giro del cantiere, vedere che non c’era controllo alcuno, che quasi nessuno aveva il casco di protezione, nessun elenco delle ditte appaltatrici affisso, nessuna guardania. Niente.

All’ex Teatro Comunale una situazione molto simile, nessun elenco delle ditte attive, nessun controllo all’ingresso.

Poi la storia è stata semplice, sono tornato, ho fotografato, ho parlato con esperti e l’avvocato ed ho presentato esposto alla Magistratura, segnalazione all’Usl e alla Municipale.

Perché l’omicidio dei cinque operai al Cantiere Esselunga ci ha segnato e insegnato. Da allora due domande vengono immediate: chi c’è lì a lavorare? I subappaltatori sono comunicati? Ma anche la considerazione che nei cantieri privati delle grandi speculazioni c’è un infinito senso di impunità e insieme una grande attenzione al taglio dei costi.

Passato qualche giorno, mi immagino lo stupore di alcuni soggetti in campo.

Mi immagino la proprietà del gruppo The Social Hub (olandese con partecipazione del fondo sovrano di Singapore), a cui il sindaco Nardella ha donato prima regolamenti ed interventi urbanistici ad hoc poi 550 camere alberghiere in una città che aveva sancito il blocco di nuovi alberghi, infine il baratto del verde pubblico previsto con il verde messo sul tetto per i clienti della struttura, a corredo dell’approvazione di un progetto architettonicamente orribile, brutto anche se immaginato in un quartiere d’affari di una grande città. Mi immagino il loro stupore di avere un piccolo problema a Firenze. La loro immagine con una macchiolina, dalla città dove non temevano nulla. Con il rischio di un intervento della Procura.

Mi immagino lo stupore dei fondi di investimento che stanno costruendo al posto del vecchio e glorioso Teatro Comunale (nel loggione si sono conosciuti i miei genitori) il polo ricettivo Teatro Luxury Apartments, complesso da oltre 150 appartamenti di lusso gestiti dal gruppo alberghiero Starhotels, che li affitterà a breve e medio termine. Qui l’ex sindaco Nardella si è superato, ha concesso l’innalzamento dell’immobile che così sovrasta i lungarni e ostenta una enorme vetrata sugli ultimi tre piani, con l’assenso del temuto ex soprintendente Andrea Pessina. Dopo avere ottenuto di tutto e di più, dovevamo stare attenti anche alle norme per la Sicurezza del lavoro?

Mi immagino lo stupore e la rabbia dei tanti vigli urbani, che lavorano con coscienza, che hanno il comando a 400 metri da Viale Belfiore, che hanno visto per mesi la pista ciclabile invasa dai furgoni delle ditte subappaltatrici e presumo anche le anomalie che ho visto io. Forse avranno pensato che una violazione così palese avesse un’autorizzazione o forse qualcuno ha detto loro che non fosse il caso di intervenire.

Mi immagino la rabbia dei pochissimi ispettori USL alla sicurezza che sono privi di ogni sostegno istituzionale per fare bene il proprio lavoro.

Ho scritto mi immagino ma, citando Pasolini, direi “Io so ma non ho le prove”.

E sento i silenzi.

Del Comandante della Polizia Municipale, con 900 persone alle sue dipendenze, che non solo non ha visto ma che si è vantato nel suo ultimo intervento di n.10 (DIECI) sanzioni emesse nel 2023 per abusi edilizi, canne fumarie, illeciti edilizi. Meno di una al mese. Niente, anzi il via libera a fare qualsiasi illecito.

Della Giunta, dell’Assessore al lavoro, della vicesindaca ex segretaria della Cgil, dell’Assessore alla sicurezza (ma forse non di quella sul lavoro), dei consiglieri di maggioranza e di opposizione. Nessuno di loro, e certo non scrivono pochi comunicati, ha detto e scritto niente ma sono certo che scriveranno tanto a febbraio 2025 nel primo anniversario della strage.

Dei sindacati, confederali e di base. Questo mi fa male, ma non si può tacere.

Ed il silenzio di Nardella che ha fatto realizzare, volendo piacere a quelli che contano sul piano internazionale, interventi urbanistici meramente speculativi, architettonicamente pessimi, legati tra loro dal disinteresse, tipico di chi si sente intoccabile, per la sicurezza di chi ci lavora.

Mi sto convincendo che questi monumenti del brutto (realizzabili in qualsiasi altra città del mondo) rappresentano il segno del potere: siamo noi che comandiamo in questa città e occupiamo la città della bellezza del Rinascimento con la nostra, brutta, impronta.

Nardella passerà alla storia come colui che ha voluto tutto questo.

Ma questo non lo esime dal giudizio della storia. Come ha scritto Padre Bernardo: “Orrori inqualificabili per cui saremo impietosamente giudicati dalle generazioni future”.

The following two tabs change content below.

Massimo Torelli

Massimo Torelli è un attivista politico e attivatore di vari progetti e campagne. Nel 2023 ha promosso, con Firenze Città Aperta, la campagna referendaria Salviamo Firenze dalla speculazione e dell'overtourism.

1 commento su “Esposti in Procura: gravi le carenze di sicurezza nei cantieri simbolo della speculazione a Firenze”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Captcha *