Un Manifesto dalla Wish Parade

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L’esperienza della Wish Parade è stata importante, un momento in cui sono state canalizzate le energie di numerosi collettivi dal basso che promuovono cultura e socialità a Firenze e in Toscana. L’unione di queste forze si è rivelata essere emblematica: abbiamo aperto gli occhi e ci siamo resə conto di aver attraversato le strade e le piazze insieme ad altre 10.000 persone. Tutto questo ci ha restituito la facoltà concreta di desiderare ancora di più, spingendoci dunque ad organizzarci per continuare il progetto della Wish Parade con la volontà di auto-rappresentarci al cospetto delle dinamiche politiche locali che ci ignorano ogni giorno.


Consciə della repressione che caratterizza questo periodo storico (che in particolare cerca di stigmatizzare la socialità dei giovani e delle giovani che vivono le città dal basso), consciə anche – e soprattutto – che la nostra forza risiede nella collettività e nell’attitudine ad esprimere l’esigenza comune di una vita dignitosa (che non ci viene garantita da nessuno se non dalla nostre stesse capacità), abbiamo scritto un breve manifesto con i nostri ideali politici, etici e sociali per alimentare la speranza verso un futuro migliore: transfemminista, antirazzista e antifascista. Un futuro che preveda ambienti della città a disposizione di tuttə, e non ad esclusivo uso e consumo di ricchi e borghesi che rendono Firenze un vero e proprio dormitorio fondato sul sistema della mercificazione. 


Vogliamo dare un’alternativa alla “Disneyland del Rinascimento” impegnandoci per chi questa città la vive e non è solo un turista passeggero: vogliamo tornare a godere del diritto all’abitare e della possibilità di aggregarci in spazi safer, attraverso un modello socio-culturale che risulti accessibile a tuttə nel rispetto di una cornice valoriale comunitaria. Vogliamo abbattere le barriere architettoniche e ideologiche di questa città, per restituirla a chi ha genuinamente voglia e bisogno di viverla.


Vogliamo coinvolgere collettivi, associazioni, realtà culturali e persone singole che operano nel settore culturale e sociale, promuovendo attività in maniera indipendente o autogestita, spesso senza scopo di lucro. In questo modo dovrà essere riconosciuta la nostra capacità di leggere e rispondere alle reali esigenze socio-culturali della comunità locale, soprattutto giovane, che finora ha sempre reagito con grande senso di coinvolgimento e appartenenza – a testimonianza del fatto che il nostro operato rappresenta una risposta significativa a molte delle sue necessità.

Vogliamo che le nostre pratiche siano legittimate dal valore culturale e sociale che moltə di noi portano avanti da anni, con fatica e amore. 


Vogliamo sicurezza, ma come la intendiamo noi: informazione, consapevolezza, luoghi vissuti e perciò resi sicuri dalla presenza della comunità stessa

Vogliamo spazi liberi, libertà e strumenti accessibili.

Considerata la mancanza di servizi messi a disposizione della cultura dal basso, considerato il grande numero di spazi comunali in disuso, visti i costi sempre più proibitivi degli affitti e la conseguente perdita di quel tessuto artistico e intellettuale che è sempre stato una caratteristica saliente di Firenze, ecco le nostre richieste:

1 – Spazi e deroghe: concessione di uno spazio polifunzionale, laboratoriale, ricreativo che legittimi le nostre pratiche di autogestione dal basso.
Sul modello dell’esperienza dell’Elettro+, chiediamo l’affido di uno stabile (anche a  tempo determinato) che possa divenire un nuovo punto di ritrovo aggregativo e culturale, luogo di fioritura della comunità fiorentina contemporanea, secondo i nostri valori e le nostre pratiche.

Chiediamo inoltre la possibilità di richiedere deroghe per l’utilizzo degli spazi pubblici. Vogliamo poter usufruire dei luoghi pubblici per restituirli alla cittadinanza attraverso iniziative culturali e sociali. Vogliamo organizzare eventi e ritrovi nelle piazze, con il supporto della Riduzione del Rischio e la conseguente  tranquillità di operare in modo sicuro, senza incorrere in problematiche con il Comune. Stanchə degli eventi organizzati dai grandi brand o da realtà facoltose che privatizzano e mutilano lo spazio pubblico, durante particolari festività (p.es. 25 Aprile, 21 Giugno, ecc.) desideriamo tornare a vivere gli ambienti cittadini in modo autentico e spontaneo.

2 – Rifinanziamento della Cooperativa Sociale CAT per il suo progetto di Prevenzione e Riduzione del Danno.
Il progetto Extreme portato avanti dalla CAT rappresenta una realtà fondamentale per il supporto fornito a molte delle nostre attività, che vogliamo continuare a svolgere in modo sicuro e consapevole. CAT è un punto di riferimento a livello di formazione per coloro che vogliono imparare a gestire situazioni di intrattenimento che prevedono tanta partecipazione e uso di sostanze; per di più, riteniamo che sarebbe utile introdurre questo tipo di formazione anche negli ambienti più mainstream del territorio fiorentino, per evitare che i locali e le discoteche operino senza alcuna tutela per il pubblico.

3 – Ampliamento del servizio notturno offerto dal trasporto pubblico locale e progettazione di bagni pubblici gratuiti.
Che sia per mezzo degli autobus, di navette o della tramvia, che si tratti di orari pre-schedulati o intorni di orari “prenotabili”, questa soluzione sarebbe un potente lenitivo per il problema della sicurezza personale e stradale, oltre a contribuire ad alleggerire l’annosa questione degli alloggi; stando così le cose, trovare una sistemazione distante dal cuore della città potrebbe non rappresentare più un ostacolo per vivere le proposte di intrattenimento urbano.

Chiediamo infine di progettare una fornitura di bagni pubblici nelle zone pedonali più trafficate per evitare di essere costrettə a barattare una consumazione in cambio dell’uso della toilette o, in alternativa, ad utilizzare le strade.

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