Wish Parade e il presidio sonoro @piazza delle Cure

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A seguito dell’azione di fine ottobre, vale a dire il presidio che si è svolto in Sant’Ambrogio, la rete di collettivi Wish Parade ha proseguito la propria attività. Il 14 dicembre 2024 ha avuto luogo il secondo Presidio Sonoro in Piazza delle Cure, più precisamente sotto la rinnovata architettura del Mercato. 

Se il primo presidio si è materializzato nella circoscrizione di Firenze che è il cuore della movida notturna, il secondo, invece, si è compiuto in un quartiere decisamente meno centrale e più residenziale. Si tratta di una zona storica e caratteristica del capoluogo toscano, che nonostante le numerose trasformazioni urbanistiche avvenute nell’ultimo secolo – a partire dall’abbattimento delle mura della città per dare vita a Firenze capitale – conserva stoicamente alcune caratteristiche positive: chi abita il quartiere è vivace e, soprattutto, tesse relazioni le cui qualità umane vanno ben oltre le classiche dinamiche di prossimità passiva. In virtù di questi valori, ci è sembrato importante continuare il nostro impegno di “militanza sonora” in una zona di Firenze meno turistificata e gentrificata

Consciə che il Presidio Sonoro in Piazza delle Cure avrebbe avuto un diverso impatto rispetto a quello di Largo Annigoni, una settimana prima della manifestazione Wish Parade si è adoperata per avvisare il quartiere di quel che sarebbe successo attraverso la diffusione di volantini informativi. Su di essi era riportato che sabato 14 dicembre la piazza del mercato sarebbe stata un luogo di socialità libera e aperta. Almeno per un pomeriggio e una sera. E così è stato: centinaia di persone riunite insieme per ballare e scambiare l’energia sprigionata dal sound; bambini e bambine che hanno tirato sù un mercatino natalizio insieme alle loro insegnanti; signore anziane che, incuriosite dalla possibilità di scambiare vestiti usati con altri vestiti usati, hanno portato i capi d’abbigliamento inutilizzati; spazi per interventi a sfondo politico-sociale per una commistione sempre più desiderabile fra leggerezza e consapevolezza

Le realtà che sono intervenute hanno toccato le seguenti tematiche: l’importanza (e la necessità) di poter godere di un’informazione che sia svincolata dai contesti opachi prodotti dal potere, e il conseguente invito, allə giovanə presenti, di attivarsi in prima persona per essere la scintilla di un simile cambiamento; la denuncia della speculazione dei privati e delle devastazioni causate dal turismo sfrenato, che hanno causato un’espansione incontrollata degli affitti brevi, l’impennata dei costi immobiliari e di locazione, nonché l’adeguamento del pressoché intero tessuto economico fiorentino alla domanda ricettiva e di ristorazione (che per lo più produce lavoro precario e sottopagato); l’orrore di fronte alla terribile esplosione del deposito ENI di Calenzano, l’ennesima strage sul lavoro che ha coinvolto la piana pratese-fiorentina, e l’indignazione rispetto al fatto che, a distanza di un anno delle morti nel cantiere Esselunga di via Mariti, non siano ancora stati individuati i responsabili o le responsabili delle inadempienze sui dispositivi di sicurezza sul lavoro; la segnalazione della possibilità che, in una zona periferica di Firenze, avvenga lo smaltimento di rifiuti inquinanti come se fossero ecologici e che, in aree limitrofe, sia stata data priorità ad un progetto di costruzione di una centrale elettrica a discapito di un’area verde a lungo desiderata da chi ci vive; la rivendicazione di una Palestina libera, l’opposizione ad un genocidio che prosegue da più di un anno nell’ingiustificabile e disarmante silenzio dell’Occidente, oltre alla commemorazione dell’ennesimo medico palestinese ucciso da un raid israeliano. 

Giova ricordare, inoltre, che sabato 14 dicembre 2024 si è svolta a Roma una protesta partecipatissima contro il DDL 1660, proposta di legge degna del più bieco Stato di polizia con cui il governo Meloni cerca di reprimere le lotte. A tal proposito, il Presidio Sonoro ha tentato di fungere da ripetitore del segnale di protesta che scorreva per le strade della Capitale al fine di dimostrare, come scritto a chiare lettere nel Manifesto, che l’unica sicurezza di cui abbiamo bisogno è il frutto della consapevolezza della comunità: è la sua presenza attiva e cosciente a rendere sicuri anche i luoghi più marginalizzati.

È chiaro che qualche residente possa aver vissuto con fastidio una piazza così colorata e rumorosa, ma riteniamo che la gravità vada ricercata altrove, ossia nelle azioni di ingegneria sociale messe in atto dall’attuale governo. Il riferimento, oltre al summenzionato DDL 1660, è al cosiddetto decreto anti rave; giova ricordare che, spacciato come il pugno duro necessario per contrastare “l’emergenza nazionale” legata ai rave party, si tratta del primo provvedimento varato dall’insediamento di Giorgia Meloni alla presidenza del Consiglio dei ministri. Dopo quasi due anni di distanza dall’entrata in vigore dal decreto legge (convertito poi in un nuovo reato sancito dall’articolo 633-bis: «Invasione di terreni o edifici con pericolo per la salute pubblica o l’incolumità pubblica») i numeri dei procedimenti penali legati all’intervento “emergenziale” sono risibili, a dimostrazione del fatto che l’unico scopo di un simile provvedimento fosse la promozione di una propaganda securitaria e repressiva. Se volevano mettere fine alla libera aggregazione di corpi e menti, quel che hanno ottenuto è una loro ri-unione ancora più rumorosa. 

Nel 2025 la nostra azione di militanza sonora continuerà, e siamo convintə, e faremo tutto il possibile, affinché sempre più collettivi, associazioni, realtà culturali e persone singole convergano per un unico obiettivo: la determinazione di una società transfemminista, antirazzista, anticolonialista e antifascista

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