Crisi ecologica e climatica: comincia il percorso di approfondimento proposto da perUnaltracittà

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Dall’incontro del 15 gennaio della redazione tematica aperta su “Crisi ecologica e climatica. Non solo una questione energetica” organizzata da perUnaltracittà sono emersi molti spunti e proposte.

In primis è stato sottolineato che la crisi climatica non si può ridurre alla sola questione energetica, molto importante ma spesso schiacciata, anche in Toscana, sulla questione “pale eoliche si, pale no, e dove”, ma riguarda anche altre questioni come consumo del suolo, assetto del territorio, politica dei trasporti, urbanistica, riarmo, inquinamenti di varie origini, alimentazione e altro ancora. Quindi puntare non solo su analisi della “transizione energetica”, ma anche verificare e approfondire aspetti con in evidenza il territorio regionale e fiorentino. In questo senso sono stati fatti numerosi esempi da valutare, realizzando articoli per nuovi numeri della “Città Invisibile”.

Centro Enea del Brasimone

Riguardo al consumo di suolo è stato citato l’ultimo e recentissimo rapporto dell’Ispra, da cui converrebbe estrarre e commentare i dati riguardanti le città toscane, a partire da Firenze, dove emergerebbe un ulteriore cementificazione del territorio.

E’ stata poi ricordata l’esplosione con morti nel deposito Eni di Calenzano, sito a rischio di incidente rilevante in una zona densamente popolata e industrializzata, e quindi importante la richiesta del Comune della delocalizzazione dell’impianto: perché non verificare anche gli altri stabilimenti a rischio di incidente presenti in Toscana? Riguardo all’inquinamento sono state sottolineate la diffusione delle microplastiche nell’ambiente come nell’organismo umano, la contaminazione dei Pfas, la neve artificiale, e il contraddittorio provvedimento antismog dello “scudo verde”, prossimo all’adozione da parte del Comune di Firenze e con il possibile pedaggio per i veicoli dei non residenti.

Contraddittori sembrano anche, in modi diversi, la costruzione delle casse espansione per mettere in sicurezza il fiume Arno, come la realizzazione della costruenda tramvia per Bagno a Ripoli, con i parcheggi scambiatori funzionali al Viola Park e la piantumazione di alberi a ridosso dei posti auto, dopo il taglio progressivo di quelli lungo il percorso della tramvia stessa.

In ambito urbano sono state indicate la possibile riforestazione di aree dismesse, piuttosto che la riqualificazione presunta con nuove cementificazioni, e le isole di calore con il nuovo progetto del Comune di Firenze e interventi parziali di mitigazione climatica limitati al Quartiere 5, in zona “Firenze Nova”. 

In fatto di energia è inevitabile occuparsi delle rinnovabili e delle aree idonee alla localizzazione dell’eolico in Toscana, ricordandosi anche del rigassificatore di Piombino e del Centro ENEA del Brasimone, sull’Appennino tosco-emiliano, dove, dopo l’abbandono del reattore PEC, si continuano gli studi sul “nuovo” nucleare, e poi sostenere le Comunità Energetiche Rinnovabili.

Inoltre si è fatto riferimento al disarmo e alla demilitarizzazione di aree anche nella nostra regione. Poi si è pure parlato di allevamenti intensivi e del consumo di carne, con la critica difficile ma necessaria del simbolo della bistecca alla fiorentina.

Questo il percorso di approfondimento che il gruppo di lavoro intende intraprendere, con l’obiettivo di diffondere una sempre maggior consapevolezza della necessità di intervenire, anche a livello territoriale, su problemi che hanno una portata globale.  

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Maurizio Da Re

Maurizio Da Re, attivista ambientalista critico e resistente, portavoce del Comitato pendolari Valdarno Direttissima. Ha ripreso ad occuparsi da volontario di trasporti, mobilità e territorio. Ha curato i libri "Cambiamenti climatici e il movimento di Greta Thunberg" e "Dario Paccino, dall'imbroglio ecologico alla crisi climatica".

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