Le verità non dette di Paolo Bambagioni riguardo a Alia sono racchiuse in queste due affermazioni: “Alia ha una gestione industriale molto costosa ed un forte indebitamento” Bambagioni ha ragione quando rileva che Alia ha una gestione molto costosa, ma da sostenitore della quotazione quale è non può rivelare il perché di questi costi, che derivano dalla necessità dell’azienda di allargare il suo perimetro societario, ovvero acquisire altre aziende per diventare sufficientemente grande da poter accedere al mercato borsistico, generando così costi sempre maggiori per gli utenti senza nessun beneficio in termini di servizi.
La seconda affermazione è quindi figlia di quanto nascosto dalla prima: “Ora diteci chi la finanzierà, senza capitali tariffe più alte”.
Partendo dall’assunto innegabile per cui tutti i costi sostenuti devono per legge essere ripagati da cittadini e aziende con le bollette, sia le spese necessarie per le acquisizioni essenziali per la quotazione, sia gli investimenti per nuovi impianti, a finanziare la società dovranno sempre e comunque essere cittadini e imprese con le loro bollette.
A questo punto è dimostrato e denunciato con forza anche dallo stesso Bambagioni che la quotazione, fin dalle sue fasi preliminari, comporta solo un enorme aumento di costi dovuti a operazioni puramente finanziarie, e che qualsiasi somma si riuscirebbe ad ottenere da essa finirebbe per essere comunque ripagata agli investitori dai cittadini e aziende con le loro bollette, in aggiunta agli interessi dovuti sotto forma di utili che per l’eternità saranno versati agli azionisti della borsa.
In definitiva tutti i mali attuali di Alia sono il naturale risultato di quanto fatto finora per avviare la società verso la quotazione in borsa, e ci aiutano a capire ancor meglio che il problema non è trovare i capitali, ma la condizione alla quale si trovano i capitali e per cosa vengono spesi. L’opzione borsa prevede di incassare una volta sola e pagare per l’eternità, con buona pace di tariffe e qualità del servizio. Solo togliendo definitivamente la quotazione da ogni documento e discussione inerente la società si potranno finalmente utilizzare tutti i capitali e risorse esclusivamente per realizzare impianti e migliorare i servizi.
I capitali ci sono già, si deve solo cancellare la logica speculativa dalla gestione dalle società dei servizi pubblici essenziali e lasciare cosi che tutti i capitali siano usati esclusivamente per le attività di scopo primario.
Cambiando sponda rimbalza la proposta di Cecilia Del Re di trasformare Alia in una società benefit che purtroppo riporta sempre alle stesse considerazioni fatte per Bambagioni, con la sola differenza di sostituire nella discussione il termine “borsa” con quello “benefit”.
Purtroppo Del Re non spiega che in quanto società benefit, tutto quello che l’azienda sarà costretta a riversare verso dipendenti e territori serviti, proverrà ancora una volta dalle nostre bollette e ci sarà ancora una volta una sottrazione di capitali dalla società che quindi non riceveremo in servizi anche se saremo costretti a pagarli. L’ennesima proposta in cui si toglie alla società di servizi per dare ad altri fuori dal servizio e dalla società.
L’unica reale alternativa è quella della società in house, con la quale si possono attivare tutte le forme di finanziamento possibili ed immaginabili (ad esclusione della quotazione in borsa e azionariato popolare), e dove tutti i capitali rimarrebbero nella società sotto il controllo analogo dei sindaci, garantendo tutte le condizioni necessarie per una gestione economica, funzionale ed efficiente realmente capace di rispondere alle necessità dei territori serviti.
Dal Consiglio Comunale di Firenze sulla Multiutility emergono quindi le fantasiose affermazioni della maggioranza, la dura realtà evidenziata dalla destra e la pretesa di sanare la situazione con proposte inadeguate.
Le presentazioni e gli interventi della maggioranza si sono dimostrate sostanzialmente ideologiche senza mai addentrarsi in un’analisi puntuale di questa società e di quanto accaduto dalla sua costituzione all’inizio del 2023.
Si continua a sbandierare l’allargamento ed il rafforzamento della compagine societaria quando l’unico allargamento è costituito dall’ingresso della minuscola società AER, mentre nonostante il consolidamento di Estra, i rapporti con le due società Coingas e Intesa, ancora non fuse nella
Multiutility, sono allo stato attuale a dir poco tesi. In compenso è notizia di questi giorni che Alia ha ceduto a Italgas circa il 20% delle quote di Toscana Energia, proprio quelle conferite dal comune di Firenze, quindi altro che allargare il perimetro qui si svendono i gioielli di famiglia, beni che non sono di proprietà dei sindaci ma dei cittadini.
Si continua a parlare ormai dal 2023 di piano industriale e investimenti che faranno meraviglie, quando non è mai stato reso pubblico neppure ai sindaci interessati il piano che ha determinato la distribuzione delle quote ai singoli comuni, questo contravvenendo ad ogni logica di trasparenza.
Si continua a dire che le economie di scala consentiranno maggiore capacità di investimento e tariffe più contenute, come avviene nelle altre grandi multiutilty citando a volte Hera a volte A2A. Ma nessuno oltre a noi cittadini si è mai preso la briga di analizzare i dati e tanto per citarne alcuni Publiacqua ha una capacità di investimento pro capite superiore del 103% rispetto ad Acea e del 10% rispetto ad A2A e Acque Spa più del 135% rispetto ad Hera. Anche la prodigiosa A2A citata in consiglio vero ha distribuito utili milionari ma negli anni ha avuto un assottigliamento del patrimonio netto.
Quanto alla questione di una diminuzione o contenimento delle tariffe per norma è previsto che tutti gli investimenti siano addebitati agli utenti e anche se sono effettuati con i fondi del PNRR verranno pagati da noi prima con la fiscalità generale e dopo due anni dal loro utilizzo li ripagheremo in tariffa con gli ammortamenti.

Coordinamento delle Associazioni No Multiutility

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Personalmente, credo sarebbe bene vedere il bilancio di Alia entrate e uscite, perché personalmente con le tariffe esose pagate dai cittadini sarebbe bene vedere dove finiscono i soldi pagati dai cittadini.
Sarebbe bene capire come fa Alia ad avere il bilancio in rosso, dei buoni amministratori dovrebbero spiegare come é possibile e che cosa si possa fare per fare un bilancio positivo. Senza pensare alla utilità che è solo utile al potere politico e al potere economico di chi ha i soldi. Marco
Propongo di fissare un appuntamento informativo settimanale per informare i cittadini della Multutility, spiegare le poste in bilancio e l’utilizzo dei soldi che versano per pagare le bollette più care d’Italia. Tutte le settimane, la nostra goccia d’acqua pubblica