È mai possibile che a Pistoia una persona immigrata per rinnovare o semplicemente ritirare il Permesso di Soggiorno debba mettersi in coda davanti all’Ufficio Immigrazione della Questura dalle 15.00 del giorno precedente?
È mai possibile che debba trascorrere, nel migliore dei casi, un pomeriggio, una serata, una nottata e un’alba sdraiato a terra su miseri cartoni, al freddo o con la pioggia incombente, in attesa che alle 8.00 l’Ufficio Immigrazione della Questura sia aperto?
È mai possibile che un cittadino immigrato a Pistoia debba fare 17 ore di fila per sperare di accedere a un iter burocratico estenuante che gli possa far intravedere la regolarizzazione della sua posizione in Italia?
Non solo, ma potrebbe anche accadere che dopo le 17 ore di fila debba correre il rischio di dover tornare a rifare la stessa trafila visto che i cedolini di accesso all’Ufficio si esauriscono rapidamente.
È urgente che si proceda a una migliore riorganizzazione, che sia aumentato il personale amministrativo di servizio, che la rete informatica sia efficiente e non zoppichi ad ogni alito di vento. Che si aumenti il numero di ore di apertura dell’Ufficio, che sia possibile la prenotazione on line come avviene in quasi tutti gli uffici pubblici ben organizzati.
Insomma che questi cittadini siano messi nelle condizioni di poter accedere dignitosamente ai servizi della pubblica amministrazione, come tutti gli altri, e che non debbano sentire su di sé il peso di un vergognoso trattamento non degno di un Paese che si considera civile.
Non è possibile restare indifferenti di fronte a questa grave ingiustizia proprio nei confronti di quei cittadini, i più deboli e i più facilmente ricattabili, costretti nella maggior parte dei casi a lavorare a nero, senza contratto e sottopagati. Perché i Permessi di Soggiorno sono la condizione necessaria per poter stipulare un qualsiasi contratto di lavoro. È necessario che sia velocizzata la loro emissione, entro un tempo ragionevole, evitando inutili e penose vie crucis.
Speriamo di non dover vedere mai più il ripetersi di situazioni di questo genere.

perUnaltracittà
