Dal 14 al 16 ottobre, a L’Aia in Olanda, si svolgeranno le sedute del Tribunale internazionale Monsanto finalizzato a costruire un “processo esemplare” per denunciare, al di là della Monsanto, i danni all’ambiente e alle popolazioni causati dall’agroindustria.
La Monsanto è simbolo dell’agricoltura industriale e chimica che inquina, accelera la perdita di biodiversità e contribuisce in maniera massiccia al caos climatico. Eppure nessuno strumento giuridico permette oggi di perseguire penalmente un’impresa come la Monsanto che costituisce pertanto il paradigma dell’impunità delle multinazionali.
Il Tribunale si pone perciò l’obiettivo di formulare una sentenza, ancorché simbolica, che contribuisca all’instaurazione di meccanismi internazionali che permettano di ottenere giustizia per le vittime delle multinazionali. E in particolare, di prendere in esame la possibilità di riformare lo “Statuto di Roma” che ha istituito la Corte penale internazionale, includendovi il crimine di ecocidio.
Il Tribunale Monsanto sarà formato da giuristi di fama: magistrati, avvocati e giudici dei cinque continenti saranno coinvolti nei lavori del Tribunale. La corte sarà composta da due co-presidenti. Il Tribunale si conformerà ai principi generali del diritto di procedura civile e ascolterà circa venti parti civili provenienti dalle Americhe, dall’Europa, dall’Asia e dall’Africa.
Per ogni ulteriore informazione si rimanda al sito Tribunal Monsanto.

Redazione

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La Monsanto, come tutte le multinazionali che spaziano dal brevetto ogm a quello farmaceutico, distruggono tanto la biodiversità quanto il cibo a km 0,senza tener conto delle loro potenzialità politiche come nel trattato di libera circolazione delle merci col nord america.