2008-04-20 20:15:00
>Subito dopo il voto, la prima dichiarazione del presidente della regione Martini rilanciava le priorità toscane tra cui spiccano il sottoattraversamento Tav di Firenze e la terza corsia della Firenze Mare, opere avversate da parte della sinistra oltre che da numerosi comitati impegnati nella difesa del territorio; con tempismo perfetto intanto emanava le linee guida per un piano dei rifiuti che resta basato sull’incenerimento. Da parte sua, il presidente della provincia Renzi esternava la volontà di procedere con più infrastrutture e più sicurezza, citando da un lato il potenziamento dell’aeroporto di Peretola che dovrebbe arrivare da 2 a 8 milioni di passeggeri e dall’altro la lotta contro i venditori abusivi, due degli ambiti più problematici e discussi in città. Quanto al sindaco Domenici, ha lasciato intendere di sentirsi più forte sulla tenuta della sua maggioranza che da sinistra lo aveva messo in difficoltà anche di recente per la delibera sull’acqua. Con stile diverso, i tre massimi esponenti di un PD che in Toscana ha toccato il 50% hanno mandato lo stesso messaggio: d’ora in poi basta con i no e con gli ostruzionismi della sinistra<br />Nel 2009 si dovranno rinnovare molti organismi elettivi in questa regione; cosa farà una sinistra che proprio a Firenze il 19 aprile ha dichiarato di voler ripartire dal radicamento sociale e dai conflitti? Sui temi rilanciati dal PD esistono su questo territorio forti esperienze che hanno elaborato proposte improntate ad una altra idea di modernità e di gestione del territorio. Saprà interpretarle e valorizzarle? Sarebbe fondamentale perché la frase “partire dalle esperienze dei territori” che oggi sentiamo ripetere non risulti svuotata di senso.

Redazione

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