2006-03-19 15:43:00
><p class="MsoNormal">In attesa che l’Unione vinca prendiamo in esame quattro Paesi in cui la sinistra ha già vinto. Spagna, Brasile, Cile e Bolivia dimostrano che è possibile divenire forza di governo proponendo una politica fondata sulla sostenibilità sociale, economica ed ambientale e non su una gestione moderata del neoliberismo, tesi cara ai riformisti di casa nostra. C’è poi l’Argentina, vittima del più grave collasso economico degli ultimi anni a causa delle politiche neoliberiste, risorta grazie alle trattative governative con il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale nell’interesse dei cittadini e non delle multinazionali.<o:p></o:p></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-weight: bold;">SPAGNA, NO ALLA GUERRA </span>-<span style="font-weight: bold;"> </span>Dopo la vittoria elettorale Zapatero ha immediatamente <span style="font-weight: bold;">ritirato le truppe dall’Iraq </span>senza temere il contrasto con gli Stati Uniti. La politica interna mette al centro temi sociali e civili, fra cui la legalizzazione delle coppie di fatto, la <span style="font-weight: bold;">riforma del sistema radiotelevisivo </span>togliendolo al potere dei partiti e il consolidamento della <span style="font-weight: bold;">laicità dello Stato</span>. Zapatero ha inoltre intrapreso un percorso di democratizzazione del Paese concedendo maggiore spazio alle autonomie regionali.<o:p></o:p></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-weight: bold;">BRASILE, TRE PASTI AL GIORNO </span>- <!–[if !supportEmptyParas]–>La presidenza di Lula ha praticato una politica di sostegno economico ed alimentare a favore delle fasce più povere della popolazione, avviando anche un piano di accatastamento delle favelas con l’obiettivo di razionalizzare il caos edilizio. Importante il perseguimento della <span style="font-weight: bold;">riforma agraria</span> che prevede la distribuzione della terra ai contadini, e l’attenzione su un <span style="font-weight: bold;">ripensamento delle politiche energetiche e ambientali</span>. Non a caso negli ultimi anni il Brasile è riuscito a far diminuire il tasso di deforestazione dell’Amazzonia, che fino al 2004 era pari al 27 per cento. <!–[endif]–><o:p></o:p></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-weight: bold;">CILE, UN GOVERNO PER METÀ DI DONNE</span> – <!–[if !supportEmptyParas]–>Michelle Bachelet è la prima donna eletta alla presidenza del Cile. Il suo governo si caratterizza per essere formato, unico al mondo, metà da donne e metà da uomini, praticando così quella <span style="font-weight: bold;">democrazia di genere</span> così lontana in Italia. Con la sua elezione viene garantito il mantenimento e l’estensione di quelle forme di previdenza e assistenza sociale che stavano per essere cancellate dal candidato della destra.</p> <p class="MsoNormal"><span style="font-weight: bold;">BOLIVIA, IL PRIMO INDIO AL GOVERNO </span>- Evo Morales è il primo indigeno ad essere eletto Capo di Stato, svolta storica per un paese popolato al 60% da indios. In carica dal 22 gennaio 2006, Morales ha condotto una campagna elettorale puntando sulla <span style="font-weight: bold;">giustizia sociale ed economica</span>. Si è opposto al programma appoggiato dagli USA di sradicamento della produzione di coca, risorsa importante per certe regioni del paese, è stato <span style="font-weight: bold;">contrario alla privatizzazione dell’acqua</span> e ha chiesto la nazionalizzazione dei depositi di gas naturale tramite la rinegoziazione dei contratti con le multinazionali estere.<br /></p>

Redazione

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