2010-02-02 10:54:33
>[La Repubblica Firenze, 02/02/2010]<br />Nel palazzo disegnato da Spadolini non potrà nascere un edificio di 5 piani. Il Comune ha imposto alla proprietà Finbest di rivedere lo studio.<br />Non è ammissibile l´intervento di demolizione del fabbricato di via Colletta – angolo viale Gramsci progettato dall´architetto Pierluigi Spadolini. Lo ha stabilito il Comune, che ora impone alla proprietà Finbest di modificare il progetto per renderlo conforme alle prescrizioni del piano regolatore. E´ una vittoria per gli abitanti della zona, che da tempo danno battaglia contro l´intervento: hanno denunciato l´abbattimento di alberi e si sono opposti alla prevista realizzazione di un edificio di cinque piani che avrebbe tolto aria e luce a molti di loro.<br />I lavori riguardano la ex sede dell´Enpi (Ente nazionale prevenzione infortuni) costruita nel 1957 su progetto di Pierluigi Spadolini. Dismesso, a lungo occupato, il palazzo è stato venduto anni fa dalla Asl alla Finbest, che lo sta trasformando in edificio residenziale. Secondo le previsioni, vi nasceranno 50 mono o bilocali fra i 38 e i 50 metri quadri. L´edificio è costituito da tre corpi di fabbrica, uno affacciato su viale Gramsci, uno di tre piani su via Colletta e un terzo interno, di due piani, parallelo a viale Gramsci. Il progetto della Finbest, firmato dall´architetto Alessandro Consigli, prevede l´abbattimento sia del secondo che del terzo corpo di fabbrica e la realizzazione al posto di quest´ultimo, e cioè nella parte interna parallela a viale Gramsci, di un nuovo edificio di cinque piani.<br />Lo scorso anno, dopo un primo diniego, la commissione edilizia aveva ritenuto ammissibile il progetto. Ora il Comune – dopo aver riesaminato tutti gli atti – ha cambiato parere. Nell´ordinanza del 25 gennaio il dirigente dell´edilizia privata Marcello Cocchi scrive: «L´intervento comporta la totale demolizione del manufatto parallelo a viale Gramsci e la ricostruzione di un corpo di fabbrica completamente diverso per altezza, superficie utile lorda e volumetria, e pertanto si pone in contrasto con le previsioni del vigente piano regolatore generale». Per il Comune siamo di fronte non a una ristrutturazione edilizia ma a una sostituzione edilizia, che non è consentita per quel tipo di edifici (di classe 5). <br />«Non posso essere d´accordo con l´amministrazione che prima dice una cosa e poi sullo stesso identico progetto ne dice un´altra», commenta l´architetto Claudio Sabatini della Finbest: «Però se il Comune ci impone di non rialzare il corpo di fabbrica parallelo a viale Gramsci e di lasciare i volumi come sono, senza trasferirli, la società deciderà se sia meglio ricorrere o adeguarsi. Quello che noi operatori chiediamo alla amministrazione è una norma chiara. Ci dicano che cosa si può fare e che cosa no. Ma se non mettono mano alle norme, prevedo una miriade di contenziosi». <br />Franca Selvatici

Redazione

Ultimi post di Redazione (vedi tutti)
- La Regione Toscana pone macigni sulla vita indipendente dei disabili - 22 Aprile 2025
- Quale futuro per l’Oltrarno? Assemblea degli abitanti del centro storico - 22 Aprile 2025
- Impianto industriale eolico Monte Giogo di Villore: frana Giogo di Corella dal gasdotto SNAM al Sentiero 00 - 14 Aprile 2025