Seves, senza più macchinari e mascherine

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2010-04-09 08:47:50

><div><span style="font-family: Arial; color: #000000; font-size: x-small;"><span lang="EN">
<p>[Sindacato di Base RDB – SDL 09/04/2010] Sapevamo da tempo che gli stampi nello stabilimento fiorentino di SEVES non vi erano più da tempo , sapevamo anche che la cassa integrazione straordinaria non era una bella cosa , ma ciò che ci meraviglia ancora di più è che in questo momento, difficile e delicato, si sia dato vita allo smantellamento della fabbrica fiorentina. Nel momento che anche le mascherine per verniciare vengono inviate in Repubblica Ceca, noi Sindacato di Base, ci domandiamo che non bastano i buoni propositi o qualche proclama, ma se è vero che a livello aziendale si vuole continuare a produrre il mattone in vetro a Firenze, è necessario che si dia da parte dell’azienda un messaggio chiaro al fine di chiarire certe situazioni confuse.</p>
<p>Tutte le volte che spediamo all’estero l’estro fiorentino, inviamo fuori dal nostro paese tecnologie e professionalità, e questo viene fatto senza alcuna ragione, senza spiegazione, perché SEVES Firenze è stata sempre, da che mondo e mondo, una fabbrica di qualità e anche di quantità. Siamo convinti che questo non sia il modo di far risorgere SEVES Firenze, ma è solo il modo per scoraggiare i lavoratori e non per incentivarli. Il sindacato di base chiede a gran voce di essere ascoltato in primo luogo dall’azienda, dai lavoratori e da tutte quelle forze politiche e sociali che siano disposte a ricordarsi delle responsabilità civili e morali che esse portano. In questo contesto, chiediamo che per risolvere il problema fiorentino non si debba smantellare del tutto Firenze, osando ricordare che quello stabilimento è il più antico di SEVES.</p>
<p>di Leonardo B<span style="font-family: Arial; color: #000000; font-size: x-small;"><span lang="EN">olognini</span></span></p>
<span lang="EN"></span></span></span></div&gt

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