2011-06-08 14:46:00
><strong style="color: #cc0000;">Aumentano i dubbi dopo la risposta a interrogazione sui lavori.</strong><br /> <br />"<big><span style="font-family: Times New Roman,Times,serif;"><em> ‘L</em></span><em><span style="font-family: Times New Roman,Times,serif;">a realizzazione e messa in funzione dei pozzi deve precedere la realizzazione delle opere responsabili dell’effetto barriera idrogeologica</span></em></big>.’ E’ molto chiara la prescrizione n. 1 del nulla osta per l’inizio dei lavori AV rilasciato dall’OA con il parere del 01/10/2010. La mia interrogazione si riferiva in particolare alla realizzazione di punti di monitoraggio per verificare l’andamento della falda a Campo di Marte. Come si deve interpretare il fatto che alla semplice domanda se fosse stata rilevato il livello della falda prima dell’inizio dei lavori non è stata data risposta? Dunque non si è rispettata la prescrizione? E come si può valutare l’impatto se non si parte dallo stato precedente?<br /> <br />Ancora più preoccupante la questione dei pozzi: l’Osservatorio Ambientale ha imposto la loro realizzazione prima dell’inizio della realizzazione dei diaframmi, visto che questi ultimi bloccano la falda e i pozzi servono, insieme ad apposite pompe, a consentire il passaggio dell’acqua. Ora i diaframmi sono stati realizzati, ma i pozzi sono stati autorizzati ad aprile, e sarebbero solo ora in fase di ultimazione. Quindi le prescrizioni dell’Osservatorio non sono state rispettate. Ma Ferrovie fa quello che vuole? E chi deve vigilare e richiamare Ferrovie al rispetto delle regole imposte per la realizzazione di un’opera tanto critica? <br /> <br /> Infine una considerazione sulla pubblicazione dei dati di monitoraggio: si dice che vengono pubblicati sul sito dell’Osservatorio Ambientale, ma non si dice la tempestività della pubblicazione (a volte sono passati mesi prima di vedere dati sull’inquinamento dell’aria). E poi si dovrebbe pretendere che quei dati, così importanti, fossero disponibili sul sito in una versione accessibile a tutti, e non dopo una ricerca e un percorso da specialisti, perchè sono dati che tutti i cittadini hanno il diritto di conoscere.<br /><br /> In sintesi una risposta allarmante più che deludente, mirata a schivare i punti delicati su cui si chiedevano chiarimenti, e che darà adito a ulteriori indagini da parte nostra.

Redazione

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