Goodbye Leopoldo. See you in space

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Siamo un gruppo di ragazze/i che pratica parkour, una disciplina che utilizza lo spazio pubblico, come piazze e luoghi urbani spesso trascurati, per muoversi e allenarsi. La nostra visione della disciplina si basa sulla collaborazione, rifiutando competizione e agonismo.

Da anni ci alleniamo in piazza Leopoldo. La conformazione fisica attuale dei giardini della Coop li rende uno dei luoghi più adatti e frequentati a Firenze da chi pratica movimento in strada, tanto da aver ospitato negli anni eventi e raduni molto partecipati.

Circa un anno fa, l’ex sindaco Nardella ha annunciato un progetto di “riqualificazione” (finanziato interamente dalla fondazione Unicoop) della piazza, che prevede la demolizione delle mura e di ogni struttura interna ai giardini. Questo progetto presenta una serie di criticità evidenti, a partire dal fatto che per realizzarlo non è stata fatta alcun tipo di indagine che coinvolgesse chi frequenta la piazza.

La nuova piazza prevede un’ampia distesa di cemento, inutilizzabile se non per il transito, con ai lati qualche panchina e qualche albero, confinato in un metro quadrato d’erba. Al momento la piazza è molto verde, pur essendo tenuta male.

I fondi stanziati per realizzare questo progetto (1 milione e 400 mila circa) sarebbero stati sufficienti ad una manutenzione migliore della piazza per molto tempo, un aspetto che rende questo intervento paradossale.

La piazza è lasciata a se stessa da anni e non ci sorprende che la questione sia stata ignorata fino a quando gli interessi degli enti privati e pubblici che gestiscono la piazza non abbiano decretato che il “degrado” poteva essere strumentalizzato per giustificare una campagna di “riqualificazione”.

Questo è parte di un lungo processo di privatizzazione dello spazio pubblico e di asservimento agli interessi dell’economia e del profitto; invece di creare luoghi aperti e accessibili a chi vive i quartieri si prediligono luoghi come gli student hotel e l’Esselunga di Ponte di Mezzo, utili solo a chi mira al lucro e al profitto.

Si tratta infatti, nel caso dei giardini di Leopoldo, dell’ennesimo progetto fondato sulla retorica del “decoro”: anziché ascoltare le necessità di chi frequenta il posto, si sceglie di distruggerlo e di costruire una piazza con un target differente. Non si adatta il luogo a chi lo frequenta ma si allontanano i soggetti scomodi e si cercano soggetti “rispettabili”. Ne è esempio la proposta di realizzare un’“area yoga” nei giardini. Nessuno ha mai praticato yoga in piazza Leopoldo, ma a quanto pare è considerata una disciplina meritevole di uno spazio.

Noi abbiamo visto ogni angolo di questa piazza e ne abbiamo toccato ogni superficie. Conosciamo chi la vive, e per questo ci risulta lampante la scelta di allontanare dalla piazza i soggetti che ne fanno un uso non legato al supermercato. Per questo abbiamo deciso di organizzare un evento che sia innanzitutto una giornata di allenamento, ma che preveda anche la presenza di varie realtà e gruppi dell’underground fiorentino che utilizzano e si muovono in vari modi negli spazi pubblici.

Vogliamo affermare la nostra presenza in un luogo che sentiamo nostro, senza la pretesa di fermare i lavori ma con la volontà di salutare dignitosamente una piazza che ci appartiene.

collettivo 50134

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