A seguito delle azioni di ottobre (in Sant’Ambrogio) e di dicembre 2024 (in Piazza delle Cure), la rete di collettivi Wish Parade ha proseguito la propria attività di militanza sonora attraverso la rivendicazione danzante della necessità di spazi liberi e accessibili a tutt3 a Firenze; il 12 aprile 2025, infatti, si è tenuto il terzo Presidio Sonoro in Piazza Pietro Leopoldo.
Il presidio è nato grazie alla condivisione d’intenti con nuovi collettivi fiorentini. In questo caso specifico, la rete ha abbracciato le ragazze e i ragazzi del Collettivo 50134, un gruppo di giovani che praticano parkour, «una disciplina che utilizza lo spazio pubblico, come piazze e luoghi urbani spesso trascurati, per muoversi e allenarsi». La convergenza è stata naturale visto che si è costruita tramite la comune denuncia del processo di privatizzazione dei luoghi pubblici, e il rifiuto assoluto del sostegno da parte delle amministrazioni pubbliche agli interessi economici del profitto.
Ci opponiamo alla cosiddetta “ideologia del decoro”: rigettiamo totalmente l’idea che la città debba solo essere monetizzata, ossia cannibalizzata dal business dei fondi d’investimento. Perché accettare questo significherebbe che tutte le persone dovrebbero starsene mansuete, rassegnate alla staticità del proprio ruolo di ingranaggio di un grigio sistema escludente. Ma noi siamo viv3, dinamich3, intersezionali, rumoros3: non potevamo non salutare Piazza Leopoldo (prima dei futuri lavori di “riqualificazione”) con una festa, celebrando una comunità che ha vissuto e toccato ogni angolo di quella piazza. Una comunità che grazie alla propria presenza costante e alla propria consapevolezza politica poteva essere la garanzia dell’unica sicurezza di cui necessitano i luoghi: la cura collettiva e orizzontale che non pretende di essere risolutiva, ma che vuole avanzare e costantemente mettersi in discussione in base alle eventuali nuove necessità delle fasce della popolazione più fragili e marginalizzate.
La giornata ha visto la condivisione della piazza da parte di diverse realtà che, seppur rappresentando arti e pratiche diverse, hanno convissuto lo spazio in maniera libera e positiva. Mentre la musica suonava ed i corpi ballavano, altri corpi saltavano tra i muri e si muovevano tra le strutture del giardino. Il presidio si è aperto con un intervento da parte del Collettivo 50134: «Circa un anno fa, la fondazione Unicoop, sostenuta dalla precedente giunta comunale, ha annunciato un progetto di “riqualificazione” della piazza (interamente finanziato dalla fondazione), che prevede la demolizione delle mura e di ogni struttura interna ai giardini.
La nuova piazza prevede un’ampia distesa di cemento, inutilizzabile se non per il transito, con ai lati qualche panchina e qualche albero, confinato in un metro quadrato d’erba. Una simile struttura renderebbe ancora meno traspirante e più caldo il suolo, con conseguenze rilevanti in termini di vivibilità e resilienza alle emergenze climatiche. La piazza è lasciata a sé stessa da anni e non ci sorprende che la questione sia stata ignorata fino a quando gli interessi degli enti privati e pubblici che gestiscono la piazza non abbiano decretato che il “degrado” poteva essere strumentalizzato per giustificare questa campagna di “riqualificazione” che si inserisce perfettamente nei processi di privatizzazione, svendita ed asservimento degli spazi pubblici ad interessi economici e politici, che predilige luoghi come gli Student Hotel ed i supermercati (come l’Esselunga di Ponte di Mezzo), utili solo a chi mira al lucro e al profitto in una città che si trasforma in una vetrina per i turisti e gli investitori e non in luogo adatto a chi vive nei suoi quartieri. Si tratta inoltre, nel caso della terza piazza, dell’ennesimo progetto fondato sulla retorica del “decoro”: anziché ascoltare le necessità di chi frequenta il posto, si sceglie di distruggerlo e di costruire un luogo con un target differente senza adattarlo a chi lo frequenta allontanando i soggetti scomodi. Noi abbiamo visto ogni angolo di questa piazza e ne abbiamo toccato ogni superficie. Conosciamo chi la vive, e per questo ci risulta lampante la scelta di allontanare dalla piazza i soggetti che ne fanno un uso non legato al supermercato».
Le tematiche affrontate durante la splendida giornata in piazza sono state varie: un intervento da parte della rete di collettivi Wish Parade ha ripercorso la recente intersezione con la storia e la vita della Venere Biomeccanica, statua costruita in occasione della “72 ore di Resistenza” e dell’occupazione dell’ex Meccanotessile delle Officine Galileo di Rifredi nel 2003; come si legge sul sito VeneraLA, «La Venere parla, parla ancora. Non ha mai smesso. Parla della necessità di spazi sociali non mercificati, di diritto alla città fuori dalle logiche imposte dall’overtourism e dalle speculazione. Parla di autodeterminazione delle vite e dei percorsi collettivi, del riconoscimento di esperienze artistiche, culturali e di autogestione. Svela i meccanismi dell’abbandono degli immobili, della sottrazione di patrimonio pubblico». Sottolineando la significatività della convergenza della Venere al presidio del Collettivo di Fabbrica GKN, in virtù della sua presenza a quella che sarà la futura parata per le strade di Firenze, è stata annunciata la prossima street parade per la fine di maggio 2025.
Si è tenuto poi un intervento da parte di Possibile, comitato che ha promosso il Referendum Cittadinanza che verrà sottoposto al voto dell3 italian3 l’8 e il 9 giugno 2025. Grazie a questa modifica verrebbero ridotti da 10 a 5 anni gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter avanzare la domanda di cittadinanza italiana che, una volta ottenuta, sarebbe automaticamente trasmessa ai propri figli e alle proprie figlie minorenni. In generale, i referendum dell’8 e del 9 giugno 2025 riguardano anche l’abrogazione di alcune norme in tema di lavoro, tre delle quali originariamente introdotte dal Jobs Act: si tratterà dunque di un momento di democrazia diretta importante, soprattutto in un periodo di fascismi dilaganti e di repressione che si sta diffondendo a macchia d’olio. E proprio in relazione a quest’ultimo aspetto, la rete di collettivi Wish è intervenuta per rilanciare la prima iniziativa di Florence Must Act contro il recente decreto legge “sicurezza”: questo decreto affronta il tema della sicurezza con l’approccio fallimentare del più reati e più pene, rischiando di minare i diritti fondamentali (dalla stretta sull’immigrazione al potenziamento dei poteri di polizia, fino all’inasprimento delle pene per reati legati alla sicurezza urbana) e aumentare le tensioni sociali. Il giorno seguente, il 13 aprile 2025, si è tenuta un’assemblea pubblica sul tema, oltre che un sit-in in Piazza dei Ciompi per informare l3 cittadin3 che non sapevano niente, e per esprimere dissenso ad un decreto legge liberticida.
Infine, si è registrato un caloroso e sentito riferimento alla manifestazione nazionale che lo stesso giorno (12 aprile 2025) si è tenuta a Milano in sostegno e solidarietà alla resistenza della popolazione palestinese contro l’inaccettabile genocidio perpetuato dallo Stato di Israele. La lista delle atrocità si allunga ogni giorno: l’ultima è la distruzione di macchinari pesanti, tra cui ruspe e bulldozer, secondo l’Idf utilizzati da Hamas per attività terroristiche, che ha dato il colpo di grazia alle speranze di tante famiglie di Gaza di ritrovare i corpi dell3 loro car3 sotto le macerie degli edifici distrutti. L’Onu sostiene che ci sono ancora 11.000 corpi ancora intrappolati sotto le macerie; considerando che per l3 abitanti di Gaza seppellire i morti è sacro, non avere accesso al corpo dell3 loro car3 è una tragedia nella tragedia.
In conclusione, il presidio del 12 aprile in Piazza Leopoldo è stata un’occasione in cui movimento, arte, musica e rivendicazioni politiche si sono unite in una convergenza armoniosa e potente che ha ridato vita ad uno “spazio vuoto”, lasciato a sé stesso dalle amministrazioni comunali e predato dalle logiche del capitale e del profitto. Il presidio sonoro ha inoltre dimostrato che è possibile lottare contro lo svuotamento degli spazi pubblici, attraverso strumenti non convenzionali come la festa, l’allenamento e la confluenza delle varie arti dell’underground urbano, che assumono in questi termini una rinnovata forza vitale e consapevolezza politica.

Wish Parade

Ultimi post di Wish Parade (vedi tutti)
- Wish Parade a Firenze: terzo presidio sonoro in piazza Leopoldo - 24 Aprile 2025
- La rete di collettivi Wish lancia la chiamata per la costruzione della street parade 2025 - 28 Febbraio 2025
- Wish Parade e il presidio sonoro @piazza delle Cure - 7 Gennaio 2025